Lo dice il sottosegretario Sileri. Dovrebbe servire anche la seconda dose ma si potrebbero accorciare i tempi della somministrazione a 21 giorni (Pfizer)e 4 settimane (Moderna).
E’ possibile che con la variante Delta del covid in Italia si debba “rimodulare il Green pass dopo la prima dose di vaccino. Questo però lo lasciamo dire agli scienziati e aspetterei un paio di settimane. Ma se è vero che la protezione da questa variante c’è dopo due dosi di vaccino, è chiaro che, oltre a correre con le seconde dosi, dobbiamo rimodulare il Certificato verde. Al momento è prematuro dirlo”. Lo afferma il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto su Radio 24 a ’24Mattino’.
“Aspetterei 14 giorni per l’analisi dei dati che arrivano del Regno Unito e per il controllo della prevalenza della variante Delta in Italia, attualmente vicina al 20%. Aspettiamo di capire di quanto sale in una settimana. E poi una riflessione su questo la farei”, aggiunge Sileri, spiegando poi che, per quanto riguarda la seconda dose dei vaccini, “cercherei di stare più vicino alle 3 settimane per il richiamo per Pfizer e 4 settimane per Moderna, rispetto ai 42 giorni. In maniera molto dinamica: se abbiamo allungato prima, per avere più dosi con la terza ondata in corso, adesso conviene stare più vicini ai 21-28 giorni per garantire la seconda dose quanto prima”.
Per Sileri,
fare il Green pass con una sola dose non è stato un errore perché “quando
è stato formulato i dati mostravano che andava bene”. Quella contro Covid,
ha aggiunto, “è una battaglia dinamica. Il virus è dinamico e noi dobbiamo
essere pronti ad adattarci. Al momento non serve una modifica del passaporto
verde, ma va messa in cantiere. L’analisi dei dati ce lo dirà”.
“Verosimilmente
– ha concluso – ma qui parla più il medico del politico, bisognerà modificarlo
se si conferma l’efficacia del vaccino contro la variante Delta con la seconda
dose. A quel punto bisognerà introdurre un Green pass con una seconda dose
fatta”.