Variante Omicron, paura in tutto il mondo, si corre ai ripari - QdS

Variante Omicron, paura in tutto il mondo, si corre ai ripari

redazione web

Variante Omicron, paura in tutto il mondo, si corre ai ripari

lunedì 29 Novembre 2021

Frontiere chiuse e corsa contro il tempo ma i sintomi sono più lievi. Lo conferma il dirigente di Caserta in isolamento con tutta la sua famiglia, quattro adulti e due bambini

Il vaccino ha funzionato in maniera egregia e i sintomi sono lievi.

Il manager di Caserta primo positivo italiano alla variante Omicron – il cosiddetto “paziente zero” – ha fatto il punto sulle proprie condizioni ieri a tarda sera durante un collegamento telefonico con il Giornale Radio Rai.

L’uomo, che lavora per l’Eni ed è tornato in Italia dal Mozambico l’undici novembre atterrando a Malpensa, ha confermato che i sintomi sono blandi e che il vaccino – l’uomo ne aveva fatto due dosi – ha funzionato. L’infezione, ha detto l’uomo, si è manifestata in modo lieve.

Il dirigente è in isolamento nella sua casa di Caserta ed è monitorato costantemente dai medici e dall’autorità sanitaria insieme alla famiglia, che comprende persone tra otto e 81 anni di età.

Il direttore dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo, ha assicurato che i componenti del gruppo familiare – quattro adulti e due bambini – stanno tutti bene.

Il mondo teme l’avanzata di Omicron

Tutto il mondo teme l’avanzata della variante Omicron, che in pochi giorni dalla sua scoperta in Sudafrica ha già valicato i confini di diversi continenti, dall’Europa all’Australia.

“E’ una corsa contro il tempo” per capirne di più e adottare le contromisure giuste, sottolinea la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen mentre Londra, presidente di turno del G7, ha convocato una “riunione d’emergenza” dei ministri della Sanità del Gruppo.

Confini blindati

Lo spettro di un’ennesima accelerazione della pandemia sta facendo tornare restrizioni e confini blindati che si sperava fossero stati archiviati dopo l’annus horribilis del 2020. Come in Israele e Marocco, che hanno chiuso le frontiere, nel giorno in cui in Olanda è entrato in vigore il semi-lockdown. Non chiude invece il Sudafrica, che però valuta l’ipotesi di un obbligo vaccinale. Sulla Omicron gli scienziati lavorano per capire come si sia sviluppata, quanto sia pericolosa e quanto possa aggirare gli attuali vaccini. Per i medici sudafricani, che per primi si sono trovati a studiarla, i sintomi dei contagiati sono “lievi”, ma le sue numerose mutazioni (forse 10, rispetto alle 2 della Delta e alle 3 della Beta) la rendono un ibrido mai visto prima, e quindi degno della massima attenzione.

Due settimane per una visione completa

“Ci vorranno due-tre settimane per avere una visione completa”, ha spiegato Ursula von der Leyen, rinnovando la sfida ad accelerare con “vaccini e terza dose”. Nel frattempo, i governi si impegnano per non vanificare gli sforzi condotti finora. Israele, apripista della risposta al Covid, avendo immunizzato per primo l’intera popolazione, ha chiuso i confini. Il Marocco ha sospeso i voli in arrivo, per due settimane: un provvedimento non di poco conto, se si considera la vocazione turistica del Paese nordafricano.

In Europa la Gran Bretagna ha la lista rossa più lunga tra i Paesi dell’Africa australe da cui è vietato viaggiare, ma a Londra vogliono rafforzare le proprie difese.

Nel Regno unito sono stati registrati tre casi di Omicron ed in gioco c’è la possibilità di “godersi il Natale con le famiglie”, ha sottolineato il ministro della Salute Sajid Javid. E martedì scatterà l’obbligo di mascherina nei negozi e nei trasporti, e l’obbligo di test monoclonale per tutti gli arrivi, con quarantena fino al risultato.

Riunione dei ministri della Salute del G7

E il Regno Unito, che detiene la presidenza di turno del G7, convoca per una riunione d’urgenza dei ministri della Salute dei Sette in seguito all’emergenza dettata dalla comparsa della variante Omicron.

Nel Vecchio Continente la nuova variante continua a crescere in sempre più Paesi, e tutti i positivi sono persone in arrivo dall’Africa australe. La Danimarca si è aggiunta a Belgio, Repubblica Ceca, Italia e Germania, c’è un caso sospetto in Austria. Poi c’è l’Olanda, dove quasi sicuramente ci sono diverse decine di casi di Omicron (almeno 13 accertati) tra i passeggeri di due voli di rientro dal Sudafrica.

La situazione in Usa e Canada

C’è la possibilità che l’America vada verso una quinta ondata della pandemia: lo ha detto il virologo Anthony Fauci parlando alla Cbs, riferendosi alla minaccia della nuova variante Omicron e puntando il dito su un tasso di vaccinazione stagnante e una deludente, finora, corsa verso il booster.

Il Canada ha confermato i suoi primi due casi della nuova variante Omicron del Covid 19. I contagiati sarebbero due viaggiatori.

L’influenza sull’economia mondiale

“E’ chiaro” che un’eventuale aumento forte dei contagi per esempio legato all’ultima variante Omicron del Covid 19 possa influenzare negativamene l’andamento dell’economia e questo ormai più per quanto riguarda il 2022 che il 2021, ma ora rispetto al passato “abbiamo più strumenti per combattere il nemico”, dai vaccini alla conoscenza medica fino alla consapevolezza “individuale di mettere in atto misure di difesa dal virus”.

Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde a Che tempo che fa.

Intanto sono stati ricostruiti gli spostamenti per tracciare eventuali contatti. Il manager è risultato positivo mentre era in procinto di imbarcarsi per tornare in Africa.

Il paziente zero e i suoi spostamenti in Italia

Tracciamento e controlli, riguardo alla nuova variante, saranno fondamentali.

E’ stato ricostruito dunque tutto il percorso del paziente zero, arrivato a Milano nella serata del 15 novembre e, con macchina noleggiata dall’Eni, ha raggiunto l’hotel, ha ricostruito in una nota l’assessorato regionale alla Salute della Lombardia, ha cenato in albergo in una sala dove era presente solo un’altra persona e non ha avuto contatti con il personale.

Il 16 novembre alle 8, sempre in auto, ha raggiunto l’ospedale per effettuare il tampone richiesto dalla propria azienda dovendo ripartire per il Mozambico la sera stessa del 16.

Dopo il tampone si è recato in auto in un’altra struttura ospedaliera per sottoporsi agli esami periodici previsti per i dipendenti della sua azienda, indossando sempre i dispositivi di protezione individuale; subito dopo ha raggiunto altra struttura ospedaliera per ulteriori visite al termine delle quali ha ripreso l’auto per raggiungere l’aeroporto di Fiumicino da cui sarebbe dovuto partire per il Mozambico.

Durante il viaggio per Roma ha ricevuto la chiamata dal medico competente che lo ha informato della positività, motivo per cui ha deciso di tornare a Caserta dalla famiglia.

Nella sede di lavoro di Milano non si è mai recato.

Per massima cautela sono state informate le strutture ospedaliere visitate per la sorveglianza degli operatori sanitari che hanno visitato il caso.

L’Eni, ha sottolineato un portavoce della compagnia, “non è nella posizione di fornire dettagli sullo stato di salute del collega ma conferma l’assenza di segni e sintomi allarmanti, auspicando una sua rapida guarigione”.

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