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Veneto, Toscana, E-R e Lombardia ai vertici del turismo Dop

Veneto, Toscana, E-R e Lombardia ai vertici del turismo Dop

Presentato a Roma il primo rapporto firmato da Qualivita

Roma, 25 giu. (askanews) – Primo il Veneto, seconda la Toscana, terza l’Emilia-Romagna e quarta la Lombardia: sono le Regioni che si posizionano ai vertici del Turismo DOP grazie alla presenza di filiere produttive solide, a un’attrattività turistica consolidata e, soprattutto, a Consorzi di tutela strutturati e riconosciuti capaci di svolgere un ruolo attivo di governance territoriale. Questa capacità di aggregare attori locali, promuovere progettualità condivise e attivare sinergie concrete fa la differenza nello sviluppo di un’offerta turistica autentica, integrata e sostenibile. Nelle prime 10 posizioni troviamo anche al quinto posto il Piemonte, al sesto la Campania, al settimo il Trentino Alto Adige, all’ottavo la Sicilia, al nono la Puglia e al decimo il Lazio.

È quanto emerge dalla classifica regionale elaborata nel primo Rapporto Turismo DOP realizzato da Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia e con il supporto del Masaf e presentato oggi a Roma. Il rapporto offre una lettura oggettiva e comparativa del fenomeno, attraverso un indice sintetico che integra oltre 20 indicatori ricavati da fonti ufficiali: eventi, infrastrutture, riconoscimenti, azioni formative, consistenza del settore agricolo, delle filiere DOP IGP e flussi turistici. Una vera e propria mappa dell’evoluzione del Turismo DOP nel nostro Paese.

Il Rapporto evidenzia come la sinergia tra agricoltura, turismo e Dop economy rappresenti oggi un modello virtuoso in grado di generare valore economico, rafforzare l’identità dei luoghi e rispondere alla crescente domanda di turismo esperienziale e consapevole. La classifica regionale, si precisa, non va quindi interpretata come una semplice graduatoria, ma come uno strumento utile per individuare modelli replicabili e rafforzare le politiche pubbliche. Anche i territori con minore peso strutturale hanno dimostrato che, con visione, coordinamento e capacità di fare rete, è possibile attivare percorsi efficaci di sviluppo locale.

“Il quadro che emerge è certamente positivo e segnala un attivismo crescente in tutti i territori, con esperienze che testimoniano la vitalità del legame tra Indicazioni Geografiche e turismo – ha detto Mauro Rosati, direttore Fondazione Qualivita – Tuttavia, è necessaria una riflessione sulle regioni del Sud, dove pur in presenza di numerose produzioni di qualità e di un forte appeal turistico un numero troppo basso di Consorzi di tutela pienamente operativi non consente ancora di intercettare appieno le opportunità del Turismo DOP, come avviene in altre aree del Paese”.

Per Rosati questo è “un segnale chiaro: non basta disporre di eccellenze produttive, serve anche una regia solida e riconosciuta, capace di orientare una visione strategica condivisa. In quest’ottica, è fondamentale che anche le amministrazioni regionali del Mezzogiorno imprimano un impulso deciso, sostenendo il rafforzamento dei Consorzi di tutela e promuovendo una governance territoriale capace di trasformare le potenzialità in sviluppo concreto”.