Ricordate quel bel film degli anni sessanta con John Wayne Un uomo tranquillo? Era una storia basata sulla forza d’animo di un personaggio che aveva a che fare con una donna un po’ bisbetica e con tanti altri protagonisti eccitabili ed eccitati.
La morale del film è che non bisogna mai opporre un comportamento nervoso, agitato e irrazionale ad altro comportamento analogo. Tutto ciò perché la vera forza non è quella fisica o della prepotenza, bensì la forza della ragione, che si contrappone alla ragione della forza.
Questo assunto non è molto comune fra le persone, le quali non controllano il proprio sistema nervoso e reagiscono alle azioni o alle provocazioni degli altri in modo altrettanto nervoso e irresponsabile.
Con questo assunto non vogliamo cambiare il mondo perché non ne avremmo la possibilità, in quanto ogni essere umano è fatto come è fatto. Se ha la capacità di comprendere come la sua natura possa essere educata attraverso la cultura e la conoscenza, avrà qualche probabilità di diventare una persona equilibrata.
“Quando i cavalli non corrono sono gli asini che corrono”. La metafora ci sembra chiara, ma vogliamo aggiungervi un piccolo commento e cioé che in assenza di chi agisce bene, il vuoto conseguente non resta vuoto, qualcun altro lo riempie. E chi lo riempie? Chi non ha qualità ed equilibrio per dimostrare un comportamento umanamente commendevole e non riprovevole. Sicché, come dice quella frase: “Ai cavalli fermi subentrano gli asini che corrono”.
Che c’entra quest’argomento con la forza della calma? C’entra se ci pensate bene perché c’è una connessione fra l’essere una persona con vaste conoscenze, che gli consentono di capire come funzionano le cose a questo mondo, e l’essere ignorante che agisce d’istinto, come fanno gli animali. Insomma, la differenza fra l’essere dotati di ragione funzionante o esserne carenti.
Non vi sembri che stiamo trattando una questione rivista, ma una sempre attuale poiché si focalizza sui rapporti fra le persone, le quali dovrebbero ricordarsi di essere dotate di intelletto e della volontà che lo presiede, indirizzata a un comportamento onorevole.
I grandi statisti, per esempio, erano dotati di una calma olimpica perché cercavano di prevedere gli eventi, di capire quale fosse il bene per i/le propri/e cittadini/e. Riflettevano a lungo prima di agire e quando agivano avevano ponderato i pro e i contro, per arrivare alle migliori decisioni possibili.
I grandi letterati, i grandi filosofi, i grandi scienziati adottano un metodo che consente di equilibrare tutte le questioni, positive e negative, e spiegano alle persone comuni il vantaggio di restare calmi e di non eccitarsi quasi mai per dominare le proprie pulsioni e operare in maniera lineare e obiettiva, al fine di ottenere il miglior risultato possibile.
Per diventare brave persone non solo bisogna partire dal carattere o dai cromosomi familiari, ma capire che bisogna studiare, leggere, imparare, acquisire conoscenze, sempre di più, partendo dall’assunto che noi siamo totalmente ignoranti e probabilmente lo resteremo nonostante tutte le letture che faremo.
Il terremoto come la morte e il WC creano uguaglianza fra le persone. Il terremoto uccide chiunque senza distinzione – sani e ammalati, giovani e vecchi, occidentali e orientali, uomini e donne, poveri e ricchi, colti ed ignoranti, presuntuosi ed umili e così via. Si tratta di eventi naturali che si verificano senza la capacità delle persone di prevenirli e quindi vanno accettati per quello che sono. Stesso risultato è quello della morte e non ci dilunghiamo sulla questione, invitando i/le cortesi lettori/trici a leggere o rileggere A livella di Antonio De Curtis, in arte Totò. In questa rassegna scusateci se inseriamo il WC, ma anch’esso non ha riguardi nei confronti di nessuno, di qualunque strato sociale – re o suddito, principe o schiavo, cattolico, protestante o musulmano: insomma, chiunque degli oltre otto miliardi di esseri umani su questa Terra finché è previsto che viva.
Se tutti avessero consapevolezza di quanto precede probabilmente si comporterebbero in maniera diversa. Speriamo che queste parole servano a risvegliare tale consapevolezza.