Fondamentale l’incontro con i sindacati fissato per domani nella sede del Centro per l’impiego. I commissari liquidatori hanno assicurato massima tutela per i diritti dei dipendenti
MESSINA – Entro il 31 marzo tutte le procedure di passaggio dei 461 dipendenti verso la nuova Spa dovranno essere espletate. Il licenziamento collettivo è stato avviato, un percorso che non si arresterà, come sottolineato dai commissari liquidatori di Atm, che hanno voluto nel corso di una conferenza stampa chiarire alcuni punti controversi da cui scaturiscono anche le preoccupazioni dei lavoratori.
Resta comunque cruciale l’incontro di domani al Centro per l’impiego, durante cui bisognerà stabilire quanto peserà la mancanza della clausola sociale nel contratto di servizio e a quale normativa fare riferimento nel passaggio, trattandosi di una Spa che gestirà un servizio pubblico. Non sarà facile trovare un’intesa con le organizzazioni sindacali, spaccate finora su molte questioni ma che si potrebbero ritrovare unite a un tavolo in cui si dovrà decidere sul futuro dei dipendenti e su alcuni diritti acquisiti.
“Massime garanzie per i lavoratori – hanno sottolineato i commissari liquidatori Pietro Picciolo, Roberto Aquila e Fabrizio Gemelli – che avranno pagati Tfr e spettanze entro 24 mesi. L’azienda non si poteva salvare. La nostra azione in questi mesi è servita a mettere ordine nei conti e permettere ai servizi di andare avanti con dignità, nonostante molteplici problematiche, una situazione contabile catastrofica e continui attacchi. Possiamo dire che i lavoratori non rischiano niente e saranno tutti assunti dalla nuova Atm Spa, mantenendo l’inquadramento secondo i parametri di provenienza, il riconoscimento dell’anzianità maturata al servizio di Atm in liquidazione, la conferma degli attuali trattamenti economici relativi agli scatti di anzianità e il Tfr”.
Nel piano di liquidazione il Tfr è stato quantificato in cinque milioni di euro, le ferie non godute che devono essere saldate ai lavoratori ammontano a un milione di euro, mentre almeno tre milioni si riferiscono alle cause in giudizio che vengono riconosciute come fondate, su circa un centinaio di contenziosi. “Sulla questione dei trenta lavoratori precari – hanno aggiunto i liquidatori – siamo disponibili a un confronto con i sindacati e a vedere le loro proposte, pur nella convinzione che solo l’Atm Spa potrà garantire qualcosa di concreto, visto che sono previste nuove assunzioni che serviranno per il rilancio dell’azienda. Proposte di altro tipo, che non sono attuabili o vanno contro la legge, non possono essere prese in considerazione, nonostante anche noi abbiamo a cuore il futuro di questi dipendenti”.
“Non si poteva pensare – hanno sottolineato – di proseguire a operare con un’azienda pressoché fallita, con bilanci non approvati e continuando ad aspettare una soluzione che non poteva che venire con la presa di coscienza di questa amministrazione e con il Salva Messina”.
C’è da ricordare che il Piano di liquidazione è stato bocciato dal Consiglio comunale, ed è stata chiesta la liquidazione coatta, ma dalla Regione non vi è stata finora alcuna risposta in merito. C’è inoltre un credito di circa 10 milioni di euro che Atm vanta per chilometraggi mai riconosciuti dall’assessorato regionale ai Trasporti. Un credito, riferito solo agli anni 2012/2016, su cui non ha fatto grande affidamento in realtà la vecchia gestione, mentre alcuni sindacati lo hanno considerato cruciale per fare un passo indietro sulla decisione di liquidare Atm. “Stiamo ragionando con i rappresentanti dell’Assessorato regionale – ha spiegato Fabrizio Gemelli – per arrivare a un accordo ed avere quanto prima la somma per esecutività al provvedimento del Tribunale”.
La nuova Spa, insomma, secondo quanto affermato, avrà tutte le certificazioni in regola per potere essere avviata. In funzione del passaggio tra azienda speciale e Società per azioni è stato inoltre comunicato che non saranno più sottoscritti nuovi abbonamenti trimestrali e mensili già a partire da questa settimana. Da lunedì 16 marzo, gli utenti potranno portare in azienda i vecchi abbonamenti o i titoli di viaggio non utilizzati – che non saranno più validi a partire dal prossimo 1 aprile – chiedendo i nuovi.