Il 26 aprile al Centro per l'impiego la firma dell'accordo davanti alla dirigente Salvatrice Rizzo
E’ stata raggiunta questa mattina, nella sede di Confindustria a Catania, l’intesa tra i sindacati e la Wyeth lederle (società controllata da Pfizer che gestisce lo stabilimento produttivo etneo) per la chiusura positiva della procedura di licenziamento collettivo avviata lo scorso febbraio per 130 unità. L’ultimo atto adesso sarà giorno 26 mattina, quando le parti si incontreranno nella sede del Palazzo della Regione per sottoscrivere l’accordo definitivo davanti alla dirigente responsabile del Centro per l’impiego Salvatrice Rizzo.
L’intesa
Nello specifico il punto di incontro è stato trovato nella proposta avanzata dalle sigle sindacali di operare una riduzione dei livelli occupazionali attraverso un’importante incentivazione economica all’esodo volontario del personale prossimo alla pensione e di coloro che, anche se non immediatamente pensionabili, vogliono lasciare in anticipo il posto di lavoro. A questi sono stati aggiunti anche i dipendenti assunti con contratto a tutele crescenti. Nel contempo già un gruppo di lavoratori ha deciso di accettare l’offerta di trasferimento nel sito di Ascoli Piceno, mentre qualcuno si è dimesso per andare a lavorare altrove. Fino al prossimo 30 novembre, dunque, si farà in modo di sfoltire e svecchiare l’organico per far quadrare i conti, lasciando in azienda i più giovani, con l’impegno da parte di Pfizer di assorbire eventuali esuberi rimanenti.
Soddisfazione dei sindacati
Sindacati e azienda hanno già concordato un vertice a giugno per monitorare l’andamento di quanto stabilito con la firma del verbale di oggi, dopo quattro giorni di riunioni ad oltranza e due mesi di trattative. “Riteniamo buono l’accordo che è stato conseguito perché sicuramente ci consente di scongiurare la macelleria sociale che si prospettava all’inizio”, dicono i segretari provinciali Jerry Magno di Filctem Cgil, Giuseppe Coco di Femca Cisl, Alfio Avellino di Uiltec e Carmelo Giuffrida di Ugl Chimici, anche a nome delle Rsu. “E’ chiaro che fino alla fine i profili interessati dal procedimento vanno salvati tutti – aggiungono -. Rivendichiamo la battaglia a difesa del lavoro e ringraziamo i lavoratori tutti che ci hanno dato fiducia e poi quanti, in sede locale e regionale, hanno sostenuto la nostra azione. Rimane la grande amarezza di non essere stati ascoltati in sede ministeriale, dove ancora speriamo di poter arrivare per un confronto chiarificatore sul futuro dello stabilimento di Catania che, per quanto ci riguarda, continuiamo a vedere a tinte fosche”, concludono i sindacalisti.