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Vertice all’Ars, Schifani (assente) potrebbe fare un passo indietro

Vertice all’Ars, Schifani (assente) potrebbe fare un passo indietro
Pre intesa siglata questa mattina all’Aran Sicilia

L’ipotesi di dimissioni di Renato Schifani è tutt’altro che peregrina, ma non è scontata: cosa sta succedendo a Palermo

Mentre esplodeva il caso che ha toccato inizialmente il segretario della Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro, il suo capogruppo all’Ars Carmelo Pace ed il coordinatore nazionale di Noi Moderati, Saverio Romano, il presidente della Regione faceva sapere di recarsi con anticipo a Bruxelles – mercoledì – per un confronto in programma giovedì con la commissaria Ue all’Ambiente, Jessika Roswall, per discutere del Piano rifiuti della Sicilia.

Nel frattempo, la voce di un possibile passo indietro di Renato Schifani iniziava a circolare per i corridoi dei palazzi della politica siciliana. Forse non è un caso se mentre il governatore si trovava nella capitale politica europea, in quella siciliana si teneva un vertice di maggioranza al quale Schifani non avrebbe partecipato.

L’arrivo di Sbardella e degli alfieri di Lombardo a Palermo

La mattina di ieri è stata di grande fermento a Palermo. A Palazzo dei Normanni il commissario di Fratelli d’Italia, Luca Sbardella, gli alfieri di Raffaele Lombardo, un gran viavai tra le stanze degli uffici dei gruppi parlamentari. L’ipotesi di dimissioni di Renato Schifani è tutt’altro che peregrina, ma non è scontata. Gli elementi di valutazione sono molteplici e tutti forniscono un quadro incerto ma al contempo un clima da campagna elettorale da preparare subito. L’opposizione ha già fissato data e luogo per il proprio “ritiro”, dove con tutta probabilità verranno affrontati temi quali programmi e candidati per le elezioni anticipate invece che modus operandi per far finire anzitempo la legislatura.

Ma se dovesse apparire velleitaria la praticabilità, sul tavolo ci sono anche altre valutazioni che potrebbero spingere – suo malgrado – Renato Schifani a fare un passo indietro. Tra queste ci sono i grandi investimenti previsti in Sicilia, come il ponte sullo Stretto, che accuserebbero l’ombra di una Regione Siciliana che non riesce ad avere il controllo della propria maggioranza in fatto di corruzione. Un rischio troppo alto a fronte del quale anche Forza Italia potrebbe incoraggiare le dimissioni.

Ipotesi dimissioni di Schifani, le parole di Cateno De Luca, del Pd e del Movimento 5 Stelle

“Le nostre preoccupazioni sul ‘Ponte Salvini’ oggi trovano conferma anche dalle notizie di stampa sull’indagine siciliana”, ha già attaccato la senatrice M5S Ketty Damante. La concretezza dell’ipotesi di dimissioni si evince anche dalla posizione che Cateno De Luca ha deciso di assumere, dopo qualche giorno di silenzio sulla Presidenza: “Vedremo se il governo Schifani è davvero all’altezza di cambiare la Sicilia, oppure è meglio prenderne atto e staccare la spina così da tornare alle urne”.

Per il coordinatore regionale del Movimento 5 stelle, l’ipotesi di dimissioni “sarebbe l’unica cosa buona fatta in questa legislatura” da Schifani e “con questo clima pensare a una buona finanziaria è impossibile”. Anche il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, invita Schifani a gettare la spugna, mentre il deputato Mario Giambona chiede Schifani in Parlamento prima di farvi entrare la legge di stabilità. Così, mentre gli alleati hanno discusso a Palazzo dei Normanni sulle dimissioni di Schifani e di tornare al voto, da Bruxelles la commissaria Roswall ha espresso apprezzamento per l’impostazione complessiva del Piano rifiuti siciliano.

Vertice di maggioranza a Palermo: “Obiettivo è approvare la manovra”

Gli sviluppi che in queste ore interessano la cronaca politica siciliana vengono seguiti “con attenzione e senso di responsabilità, riponendo la massima fiducia nell’operato della Magistratura e attendendo con rispetto gli esiti delle valutazioni in corso da parte degli organi competenti.”

I segretari e i capigruppo delle forze politiche che sostengono il governo Schifani si sono incontrati, come stabilito nel precedente vertice, per condividere con il Governo regionale i temi da inserire nell’imminente legge di stabilità. L’obiettivo, in linea con quanto auspicato dal Presidente della Regione, è approvare la manovra entro il mese di dicembre, “così da assicurare stabilità e continuità all’azione amministrativa della Sicilia e al benessere dei cittadini.”

Nel corso del vertice, durato quattro ore, sono stati esaminati i principali argomenti su cui i partiti della maggioranza hanno lavorato nelle ultime settimane, elaborando proposte concrete in materia di sviluppo, crescita economica, politiche del personale, interventi sociali e tutela dell’ambiente.

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