È durato un paio d’ore il vertice tecnico convocato dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, dopo gli incidenti (alcuni anche mortali) verificatisi negli ultimi mesi in piscine privare e aperte al pubblico.
Al vertice, svoltosi al ministero, hanno partecipato il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente della Federazione italiana nuoto Paolo Barellli, il presidente dell’Assopiscine Ferruccio Alessandria, il contrammiraglio Massimo Seno del Comando Guardia costiera, Ivano Pelosin, dell’Ente di normazione di Assopiscine, i rappresentanti giuridici dei ministeri della Sanità e delle Infrastrutture, Pasqualino Rossi e Valentina Pucci.
Nell’incontro si è discusso dell’evoluzione e dello stato attuale della normativa in materia di sicurezza nelle piscine, private e pubbliche, ad uso collettivo e individuale.
“In particolare – spiega il ministro Musumeci – è stata esaminata la possibilità di un intervento normativo che sancisca, da un lato, la cogenza di alcuni standard tecnici definiti dagli organismi di settore, dall’altro, l’obbligatorietà di specifici presidi di sicurezza da garantire nella costruzione e nell’utilizzo delle piscine, con particolare riferimento a quelle private ad uso individuale. Si tratta di misure finalizzate a contrastare i rischi di annegamento cui, come i dati statistici confermano, sono esposti gli utilizzatori delle piscine, in particolare i bambini. Troppi incidenti si sono registrati nell’ultimo decennio: serve un più alto livello di vigilanza da parte dei proprietari di piscine quando in acqua ci sono bambini. Mai perderli di vista”.
Il gruppo di lavoro elaborerà in tempi brevi una proposta di modifica ed integrazione delle norme vigenti, che saranno sottoposte all’esame del governo.