“Paolo Borsellino era un giudice che anteponeva a tutto il senso dello Stato e il ruolo della democrazia, un magistrato scrupoloso, coraggioso nell’applicazione delle leggi e dell’amministrazione della giustizia – ha aggiunto Sassoli -. Insieme al suo amico e collega Giovanni Falcone, ha incarnato pienamente l’impegno rispetto ai valori della legalità e della giustizia, ricordare le stragi di mafia del 1992 vuol dire non solo fare memoria ma anche valorizzare l’esempio, la professionalità e la straordinaria umanità di questi servitori dello Stato. Falcone e Borsellino erano entrambi animati da alti principi etico-morali, amavano la vita, erano consapevoli dei rischi ai quali andavano incontro e hanno svolto con onore il loro servizio, tanto che il loro metodo di lavoro continua a rappresentare ancora oggi un modello virtuoso nella lotta alla criminalità organizzata”.
(ITALPRESS).