La scuola vista da scuola

Via le macchinette dalle scuole

“Mia figlia si vergogna a portare le bottigliette d’acqua o le merendine da casa. Le deve comprare alle macchinette, come i suoi compagni!”. L’ho sentito dire l’altro giorno a un genitore. Per “macchinette” si intendono i distributori automatici di cibi e bevande, strumenti in grado di raccogliere in media 300 euro al giorno negli istituti scolastici in cui siano presenti una trentina di classi, se consideriamo una spesa giornaliera minima di 10 euro a classe. Cifra facilmente raggiungibile, considerando almeno dieci alunni per classe che ogni giorno acquistano una bottiglietta d’acqua da mezzo litro o una bevanda calda o una merendina, che può costare anche più di un euro.

Spesso quelle bottigliette a fine lezione vengono abbandonate sui banchi ancora con dell’acqua dentro, per non dire dell’involucro dei biscotti o delle merendine lasciato sotto il banco o addirittura a terra. Mi sono sempre chiesta: ma a casa questi ragazzi fanno così? Non credo che debba essere soltanto la docente di Economia a insegnare ai suoi alunni che le nostre risorse sono limitate a fronte dei nostri bisogni infiniti e che bisogna fare attenzione a non sprecarle. E non solo, occorre avere cura degli ambienti in cui viviamo e tenerli puliti.

“Ma allora, prof, lei vorrebbe abolire le macchinette?”. Ebbene, “Sì ragazzi!”. Non può la logica del profitto rendere i nostri giovani dipendenti sin da piccoli! Insegniamo loro a risparmiare, a preparare lo zaino la sera con tutto il necessario, a fare la spesa, ad alimentarsi adeguatamente e ad avere rispetto per l’ambiente!

Inoltre, andare alle macchinette è diventato, più di andare in bagno, la scusa di continue richieste di uscire dalla classe. Un suggerimento ai dirigenti scolastici: abolite i distributori automatici o almeno teneteli aperti solo durante la ricreazione!

X: @LRussoQdS