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Via libera alla norma nel Decreto Pa: più di 4 mila Asu verso la stabilizzazione

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Via libera alla norma nel Decreto Pa: più di 4 mila Asu verso la stabilizzazione

Redazione  |
sabato 17 Giugno 2023

La soddisfazione di sindacati e partiti. La Cisl: “Piccolo, ma storico passo”. La Uil: “Ora bisogna entrare nel merito”

Via libera in Consiglio dei ministri al processo che dovrebbe portare alla stabilizzazioni di oltre quattromila lavoratori Asu, precari storici che svolgono il proprio lavoro, tra gli altri, in Comuni e siti culturali. La notizia è arrivata ieri, dopo la riunione del governo nazionale, dove è stata approvata la norma da inserire nel decreto Pubblica amministrazione.

La Cisl: “Piccolo passo, ma storico”

Soddisfazione, ma anche cautela, è stata espressa dai sindacati. “Apprezziamo la norma approvata dal Consiglio dei ministri nel ‘decreto Pa’ che permetterà agli appartenenti alla platea degli oltre 4mila Asu di essere assunti nel rispetto dei limiti assunzionali degli Enti presso cui sono impiegati”, ad affermarlo è Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia. “Si tratta – prosegue il sindacalista – della chiara dimostrazione di quanto sia importante il dialogo tra la Regione e lo Stato, cosa questa da sempre sostenuta dal nostro sindacato”.

“È un piccolo, sebbene storico, passo in avanti”, afferma Montera che spiega: “Se è positivo che si sancisca con una norma nazionale il diritto alla stabilizzazione di questi lavoratori, dopo quasi 25 anni di precariato, è altrettanto vero che il rispetto dei limiti assunzionali non comporterà la stabilizzazione immediata di tutto il personale. Per questo – aggiunge il sindacalista – occorre rivedere la normativa sui limiti assunzionali e stanziare maggiori risorse”.

“L’ok alla norma sugli Asu – conclude poi il sindacalista – non deve fare distogliere lo sguardo dalle altre situazioni di lavoratori ‘deboli’ nel pubblico impiego. Analogo percorso va sostenuto per i precari degli Enti in dissesto, nonché per il riconoscimento dell’integrazione oraria degli ex contrattisti che rischiano di andare in pensione con un trattamento economico inferiore a quello minimo. Va ricordato da ultimo – afferma Montera – come il personale Asu in questi anni ha lavorato senza maturare alcun diritto alla pensione. Un’altra emergenza che occorrerà risolvere all’interno della vertenza Asu”.

La Uil: “Ora entrare nel merito”

“Per i 4.600 Asu è stata finalmente approvata una norma che porterà, dopo vent’anni di precariato, alla loro stabilizzazione. Accogliamo questo provvedimento che riconosce il contratto a chi, pur senza le adeguate tutele, in questi anni ha operativamente portato avanti i servizi e gli uffici degli enti locali e delle aziende sanitarie”. Lo dice Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, dopo avere appreso che il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Pa bis, all’interno del quale c’è una norma che permetterà alla Regione siciliana di stabilizzare i lavoratori socialmente utili. “Adesso è necessario entrare nel merito e capire le procedure – aggiunge la leader sindacale -. Ci auguriamo che tutto questo si concretizzi in tempi brevi e che non ci siano blocchi inaspettati. Questi lavoratori attendono da troppo tempo la stabilizzazione”.

E non manca ovviamente il plauso di qualche forza politica. La vicenda Asu era stata rilanciata anche in occasione dell’ultima Finanziaria regionale. “Accogliamo con soddisfazione l’approvazione di una norma da parte del Consiglio dei ministri sulla stabilizzazione degli oltre 4000 lavoratori Asu Siciliani”. Lo dichiara il capogruppo della DC all’Ars, Carmelo Pace. “Dall’inizio della legislatura, fin dal giorno dell’insediamento e delle dichiarazioni programmatiche ci siamo sempre battuti in favore di questa categoria di lavoratori che rappresentano una risorsa.

“Con una nostra proposta nella recente finanziaria regionale abbiamo raggiunto un risultato straordinario aumentando le ore lavorative settimanali portandole a 36. Adesso, continueremo ad impegnarci, seguendo da vicino la vicenda di concerto con il governo della regione affinché la norma nazionale possa essere applicata nell’impianto della nostra regione, evitando nuove impugnative, dando così dignità a chi in questi anni ha svolto importanti compiti negli uffici degli enti utilizzatori”.

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