Il report dell’Istat sul turismo nel 2021 fotografa un settore ancora in grande difficoltà. Allentare le restrizioni non basta: lo scorso anno il 40% di pernottamenti in meno rispetto al 2019
ROMA – Nel 2021 i viaggi dei residenti in Italia sono stati 41 milioni e 648mila (281 milioni e 491mila pernottamenti), prossimi ai livelli del 2020 ma lontani da quelli precedenti alla pandemia del 2019. Lo rileva l’Istat nel report Viaggi e vacanze in Italia e all’estero riferito al 2021.
Timidi segnali di ripresa
Timidi segnali di ripresa si osservano per le vacanze di 4 o più notti (+25%) e per le vacanze estive. Le persone che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre sono il 33,9%, contro il 30,9% del 2020. Pur in ripresa rispetto al primo anno di pandemia (+29%), i viaggi all’estero sono solo il 26% di quelli registrati nel 2019 mentre è stabile la scelta di località italiane (89,3% dei viaggi).
Nel 2021, il turismo dei residenti è ancora fortemente limitato dalle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19. Dopo la caduta del primo semestre, nella seconda parte dell’anno si registra una ripresa sia per i viaggi in Italia (+18% sul secondo semestre 2020), sia per le mete straniere (+30%).
Pernottamenti stabili rispetto al 2020
L’anno si chiude con un numero di viaggi con pernottamento (41,6 milioni) sostanzialmente stabile rispetto al 2020 ma ancora molto lontano da quello pre-pandemia (-40% rispetto al 2019). I viaggi all’estero diminuiscono del 74% (87 milioni di notti in meno) e i viaggi in Italia del 32% (41 milioni le notti perse) rispetto ai due anni precedenti. Cresce però la durata media nel confronto con il 2020: le notti trascorse in viaggio sono il 22% in più (281,5 milioni, 30% in meno sul 2019).
Le vacanze sono 38,7 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2020 (circa il 93% del totale dei viaggi e il 95% delle notti).
Prevalgono le vacanze “lunghe”
Prevalgono le vacanze “lunghe”, di 4 o più notti (59% dei viaggi e 85% delle notti) che nel 2021 salgono a 24,5 milioni (+25%; +24% in termini di notti). Le vacanze brevi, invece, non registrano variazioni rispetto al 2020 e rimangono la metà di quelle registrate nel 2019. Complessivamente sono quasi 115 milioni i pernottamenti di vacanza in meno rispetto al 2019 (-31%).
Solo il 7% viaggia per motivi di lavoro
Soltanto il 7% dei viaggi è per motivi di lavoro (circa 3 milioni), senza sostanziali variazioni rispetto al 2020. Le attività di rappresentanza, vendita, installazione o simili sono le motivazioni più frequenti (22,3%), seguite dalle riunioni d’affari (13,8%) e dalle missioni di lavoro (13%).
In termini di notti si registra un marcato aumento (+60% sul 2020, pari a circa 5 milioni di notti in più) per i viaggi di lavoro che porta la loro durata media a 4,8 notti (oltre una notte in più). Anche i viaggi di vacanza sono mediamente più lunghi rispetto al 2020 (da 6,3 notti a 6,9); pertanto la durata media dei viaggi nel loro complesso aumenta e si attesta a 6,8 notti (era 6,2 nel 2020).
Le escursioni (visite in giornata) nel 2021 sono poco più di 36 milioni (41 milioni circa nel 2020) e si concentrano nel periodo estivo (37,4%).
La percentuale di residenti che, in media, hanno effettuato almeno un viaggio in un trimestre aumenta leggermente passando dal 13,1% del 2020 al 14,8% del 2021 (24,2% nel 2019). La media nazionale dei viaggi pro capite rimane sostanzialmente stabile (0,7) e largamente al di sotto di quella precedente alla pandemia (1,2 nel 2019), con il valore più elevato nel Nord-est (1) e più basso al Sud (0,3).
L’area dove risiede la maggior parte dei turisti è il Nord-ovest (21,3%; 30,3% in termini di provenienza dei viaggi), seguono il Nord-est (18,6% dei turisti e 27,3% dei viaggi), il Centro (15,5% dei turisti e 24,4% dei viaggi) e a distanza il Sud (6,8%, 10,8%) e le Isole (8,3% di turisti; 7,2% di viaggi).