Viaggiare in pandemia, tutto quello che c'è da sapere - QdS

Viaggiare in pandemia, tutto quello che c’è da sapere

Viaggiare in pandemia, tutto quello che c’è da sapere

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sabato 19 Dicembre 2020

Chiunque rientri in Italia tra il 21 dicembre e il 6 gennaio da un Paese che figura nell’elenco C dell’allegato 20 del dpcm del 3 dicembre avrà l’obbligo di sottoporsi a tampone antigenico. Alcune eccezioni per l'obbligo di quarantena

Viaggiare in piena pandemia non è affatto facile, eppure sono pochi i cittadini italiani residenti all’estero disposti a rinunciare a un Natale in famiglia. Di seguito forniremo pertanto alcune informazioni utili per chi, in questo periodo, vuole rientrare in Italia dall’estero. Infine, per gli italiani che vivono in Spagna, spiegheremo cosa bisogna fare per rientrare nel Paese iberico.

Stando all’ultimo DPCM del governo, risalente al 3 dicembre scorso, e stando anche alle conferme da parte del Ministero della Salute (che abbiamo contattato al numero verde +390232008345) chiunque rientri in Italia tra il 21 dicembre e il 6 gennaio da un Paese che figura nell’elenco C dell’allegato 20 del già menzionato decreto, avrà l’obbligo di sottoporsi a tampone antigenico o molecolare un massimo di 48 ore prima della partenza.

Sarà inoltre obbligatorio a comunicare la propria presenza sul territorio all’Azienda sanitaria di competenza e rispettare un periodo di isolamento fiduciario nei 14 giorni successivi all’arrivo in Italia. In particolare, chi rientra in Sicilia, deve inoltre registrarsi sulla piattaforma www.siciliacoronavirus.it

Sull’obbligo di quarantena, però, ci sono delle eccezioni. Non hanno, cioè, obbligo di isolamento tutti coloro che rientreranno per esigenze lavorative, di salute, di studio o per assoluta urgenza, nonché coloro che, avendo viaggiato per comprovati motivi di lavoro, rientrino presso il proprio domicilio, abitazione o residenza in Italia. Per questi è previsto, lo ripetiamo, la comunicazione obbligatoria all’azienda sanitaria del territorio e l’obbligo di tampone un massimo di 48 ore prima della partenza. Il risultato negativo del test si aggiungerà alla necessaria autocertificazione da firmare e portare con sè durante il viaggio.

Detta certificazione è scaricabile a questo link: https://www.esteri.it/mae/it/ministero/normativaonline/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti/focus-cittadini-italiani-in-rientro-dall-estero-e-cittadini-stranieri-in-italia.html, dal quale è anche possibile accedere al decreto e a un questionario che, una volta compilato, fornisce informazioni utili sulle restrizioni e gli obblighi che ciascun cittadino dovrà rispettare a seconda della data di arrivo in Italia e del Paese dal quale parte.

Paesi presenti nell’elenco C: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord (incluse isole del Canale, Isola di Man, Gibilterra e basi britanniche nell’isola di Cipro ed esclusi i territori situati al di fuori del continente europeo per i quali il Regno ha la responsabilità delle relazioni internazionali), Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

Per chi invece dall’Italia vuole andare o rientrare in Spagna, è previsto l’obbligo di un tampone molecolare un massimo di 72 ore prima della partenza. Non verrà accettato il tampone antigenico, considerato meno sensibile nel rilevare l’eventuale presenza del virus nell’organismo. Il documento che attesta la negatività al Covid-19 deve essere originale e redattato in spagnolo, inglese, francese o tedesco.

Qualora non si possa ottenere in una di queste lingue, il documento accreditativo deve essere accompagnato da una traduzione in spagnolo realizzata da un organismo ufficiale. Inoltre in tale documento, che può essere presentato in formato sia elettronico che cartaceo, devono figurare le  generalità del viaggiatore, il numero della carta di identità o del passaporto, la data di realizzazione del test, l’identificazione e i dati di contatto del centro in cui si è realizzata la prova e la tecnica utilizzata.

Chi non rispetta tale obbligo dovrà sottoporsi a un test rapido all’arrivo in aeroporto, e si prevedono inoltre multe salatississime, dai 3.000 euro in su, e un periodo di quarantena di 10 giorni. È inoltre obbligatorio riempire un formulario di controllo sanitario, cosa che si può fare online a questo link del Ministero della Salute spagnolo: https://www.spth.gob.es/

In tale formulario è importante inserire lo stesso numero idetificativo che figura nel documento attestante la negatività al Covid-19.

Oriana Sipala

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