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Viaggio nella mente umana, riappropriarsi della vita che accade

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Viaggio nella mente umana, riappropriarsi della vita che accade

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martedì 16 Febbraio 2021

L'importanza di imparare a utilizzare la mente per modificare la propria realtà

di Tina Mundelsee

Dopo aver parlato della “ruota del criceto” che attanaglia l’uomo, ho spiegato la dimensione spirituale e infinitamente creatrice dell’essere umano. Oggi parlo invece dell’importanza di imparare a utilizzare la mente per modificare la propria realtà. Perché se la nostra vera natura è equilibrio, possiamo riappropriarcene. Per farlo basta poco, ma le conseguenze positive potrebbero essere infinite.

Il nostro dilemma inizia quando dimentichiamo chi siamo e ci
identifichiamo con i nostri strumenti, quando passiamo le redini della nostra
vita alla nostra mente, credendo a tutto ciò che ci comunica. Ci sentiamo
vittime impotenti della vita e degli altri. Ma noi siamo i maestri e i
responsabili della nostra mente
, dei suoi pensieri. Possiamo decidere a
quale pensiero rivolgere la nostra attenzione, quale motivazione dare ai nostri
comportamenti e come determinare la qualità della nostra vita.

La
mente come strumento a disposizione dell’uomo

La mente è lo strumento per memorizzare (per vivere nel passato)
e per immaginare (preoccuparti per il futuro). Parte di essa è costituita dall’intelletto,
utile a prendere decisioni, differenziare e produrre pensieri, attingendo alla
memoria. Le accumulazioni avvengono proprio nell’intelletto (conoscenza
accumulata) e non rappresentano l’intelligenza.

L’intelligenza e la memoria si trovano in tutte le parti
del corpo, in ogni cellula. L’intelligenza è la forza che muove tutte le
funzioni corporee, ma anche il mondo esterno. La memoria è presente in ogni
cellula per ricordarci come agire. Nel nostro mondo moderno, gli esseri umani
non sono più addestrati a usare la loro intelligenza, ma si limitano a
utilizzare la conoscenza accumulata. Siamo intelligenti, ma non sappiamo come
rendere gioiosa l’esistenza. Non sappiamo come condurre i nostri strumenti, la
nostra mente, le nostre energie, le nostre emozioni o il nostro corpo. Ecco il
motivo della nostra continua insoddisfazione.

L’ego
come radice del dramma esistenziale

L’ego è la radice del dramma esistenziale umano.
L’ego è un’identità creata, basata sull’educazione ricevuta. Quando
nasciamo trascorriamo i nostri primi due o tre anni felicemente. Sorridiamo
fino a 400 volte al giorno, mentre da adulti meno di 20. Il nostro cervello
assorbe come una spugna tutto ciò che percepiamo attraverso i cinque sensi, e
li memorizziamo lentamente formando la nostra identità. Ci identifichiamo con
un nome, una nazionalità, una religione, un modo di pensare acquisito in
società. Creiamo la nostra rappresentazione del bene e del male.

Formiamo la nostra idea del prosperare della vita, del modo in
cui dovrebbero trattarci gli altri, accumulando credenze che determinano il
nostro modo di agire e di sentire le emozioni. È in questo modo che si mette
all’angolo il potere della felicità, iniziando a dipendere sempre dalle
circostanze
. Ci confrontiamo agli altri, ci giudichiamo, non godiamo del
presente. Viviamo con la paura di morire o di non riuscire a raggiungere un
obiettivo che ci siamo imposto. Ma quando ci ricordiamo che siamo anima, possiamo
tornare a essere tutto ciò che cerchiamo: beatitudine ed equilibrio.

La
vita che accade non è un ostacolo alla felicità

La vita accade e basta, senza preoccuparsi delle nostre
preferenze o avversioni. E allora ci facciamo pena da soli, credendoci vittime
del mondo. Questa costante resistenza su ciò che accade crea uno squilibrio
nel proprio corpo energetico e, di conseguenza, uno squilibrio mentale che si
manifesta con pensieri ed emozioni negative come ansia, paura, depressione o
risentimento, per passare al disagio fisico. Possiamo però riappropriarci in
qualsiasi momento di ciò che abbiamo perso, aprire i nostri occhi e i nostri
sensi a l’intelligenza che ci circonda. Per capire cos’è la vita, per
riconnetterci con noi stessi e con gli altri.

Non ci resta che smetterla di chiederci sempre “perché?”,
riaccendendo la nostra fiducia in noi e nell’universo. Finché continuiamo a
chiederci il motivo per cui le cose accadono, crediamo che qualcosa sia andato
storto o che qualcuno ci abbia appena trattato ingiustamente. Ma cosa succede
se niente va mai storto? E se l’universo sapesse esattamente cosa sta facendo?
Siamo qui per capire come vivere la vita con gioia assieme al resto del
pianeta. Tutti gli esseri viventi desiderano amare ed essere amati, in libertà
e pace.

Un
esercizio quotidiano

Ogni giorno possiamo allenarci al miglioramento, in ogni istante
della nostra esistenza possiamo lasciare andare tutto ciò che abbiamo
percepito come negativo
e riappropriarci della pace. Anche con un breve –
ma utilissimo – esercizio.

Dovremmo fermarci ogni
giorno per 5 minuti
. Sederci e usare tutti i nostri cinque sensi per
assorbire totalmente la vita. Per sentirci vivi, sentire come ogni respiro
concede un altro secondo di esperienza umana, essere testimoni silenziosi del
mondo esterno e interno, ascoltando e basta. Senza giudicare, senza interagire
con i nostri pensieri, senza fare nulla, da soli. Rimanendo semplicemente in
soggezione con la magia di ciò che chiamiamo “vita”. E ripeterci che siamo
amati, che siamo abbastanza, che tutto va bene così com’è, che dobbiamo aver
fede. Facendo del nostro meglio e lasciando che l’universo si occupi del resto
.

Siamo tutti piccole gocce che cercano di ritrovare la strada per tornare a
casa. Nessuno può percorrere questa strada da solo, abbiamo bisogno l’uno
dell’altro. Vivi la tua vita con gioia!

Visita il mio sito web: www.tinastools.com.

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