Da Piazza Turi Ferro sino alle vie del centro storico di Catania. Sono centinaia gli attivisti, le attiviste ed i cittadini che hanno preso parte al lungo corteo contro la violenza di genere e la società patriarcale organizzato in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” dal movimento “Non una di meno”.
La manifestazione
La protesta, che ha visto la partecipazione di varie associazioni, sigle e del centro antiviolenza “Thamaia” di Catania, ha avuto come tema l’abbattimento della società patriarcale, principale responsabile dei tragici episodi di violenza nei confronti delle donne che, purtroppo, si manifestano giorno dopo giorno. Nel mirino è finito il Governo, accusato con la politica del riarmo, delle disuguaglianze e delle discriminazioni, di aver provocato l’aumento di femminicidi e suicidi indotti, smantellando i centri antiviolenza, nonchè impoverito il ruolo formativo della scuola con il divieto dell’insegnamento dell’educazione sessuale
“Vogliamo una società libera”
“Le politiche antigender e la Legge Disforia colpiscono soprattutto infanzia e adolescenza, mentre precarietà, salari da fame e tagli al welfare ricadono su donne, persone trans*, migranti, queer, non binarie – hanno urlato gli attivisti – Viviamo in un Paese che taglia il sociale e finanzia gli armamenti, in un mondo dove guerra, colonialismo e suprematismo avanzano. La nostra lotta è quotidiana: ribellione, forza collettiva, nessuno lasciato da solo. Vogliamo un’antiviolenza femminista e transfemminista, finanziata e libera da punitivismo; una scuola libera, con educazione sessuo-affettiva per tuttə; dire no a una manovra che taglia welfare e paga la guerra, nonchè l’autodeterminazione dei corpi e dei popoli”.
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