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VIDEO e FOTO | Catania, in via Dusmet la protesta per i dormitori pubblici a bassa soglia: confronto con l’Assessorato

Un flash mob in via Cardinale Dusmet 141, proprio dinanzi all’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Catania, per richiamare l’attenzione sull’emergenza dei clochard costretti a dormire per strada nelle vie della città nonostante il caldo soffocante e le temperature sempre più bollenti. Si è tenuta questa mattina la protesta pacifica organizzata da associazioni e organizzazioni sindacali che compongono il movimento “Rete in Strada”. Una cinquantina di persone si è riunita sotto gli “Archi della Marina” per lanciare un grido d’allarme sulla cronica assenza di un dormitorio pubblico a bassa soglia a beneficio dei più bisognosi ma anche per chiedere lumi sulla gestione dei fondi destinati ai servizi dedicati ai senza fissa dimora.

“Serve una soluzione immediata: dove sono i finanziamenti?”

Nonostante gli impegni assunti nei mesi scorsi dall’Assessorato e i ripetuti tentativi da parte del movimento di avviare un confronto costruttivo, i rappresentanti delle associazioni denunciano l’assenza di risposte concrete. Secondo quanto riferito, l’Assessore competente non avrebbe rispettato gli accordi presi, né in merito all’istituzione di un tavolo di lavoro, né rispetto alla consegna della documentazione relativa ai progetti finanziati e in fase di attuazione. Il punto critico rimane il dormitorio promesso. A fronte delle dichiarazioni pubbliche dell’amministrazione, secondo cui Catania sarebbe prossima ad avere una struttura di accoglienza, secondo le associazioni la realtà sarebbe ben diversa: la gara d’appalto si è conclusa da oltre quattro mesi, ma il bando non prevedeva alcuna struttura a bassa soglia per i circa 150 tra uomini e donne obbligati a stendersi per strada non avendo altra scelta.

“Non è un fenomeno occasionale il caldo – dichiara ai microfoni del QdS Agata Palazzolo, segretaria pronviciale Sunia Catania – così come il freddo in inverno. Secondo noi si poteva e doveva programmare in anticipo una soluzione per queste povere persone. Tra l’altro esisteva già un dormitorio, una nostra conquista del novembre 2023, ma è stato chiuso il 31 gennaio del 2025 proprio in pieno inverno senza aver trovato alcuna alternativa per i clochard. Crediamo che il problema possa essere risolto ed anche presto, dato che sono arrivati finanziamenti da milioni di euro che potranno essere utilizzarti a tale scopo”.


Il confronto in Assessorato

La delegazione del movimento, guidata dal presidente LHIVE Catania, Prof. Luciano Nigro, è stata poi ricevuta dal Comune, in un confronto durato oltre un’ora e mezza. “La nostra esigenza è quella di avere un dormitorio pubblico a bassa soglia – dichiara Nigro al Quotidiano di Sicilia – In questa città c’è stata una struttura del genere per un determinato periodo di tempo, ma non è mai stata codificata come dormitorio a bassa soglia: questo è quello che noi vorremmo. Siamo in contatto con l’Assessorato da ormai 6 mesi: oggi l’Assessore c’ha ricevuti e abbiamo riscontrato una disponibilità per andare avanti nel confronto. Presto avremo un nuovo incontro per pianificare il futuro, ma soprattutto il presente”.

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