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VIDEO | Mafia e appalti, maxi blitz nel Messinese: 3 arresti, sequestro da oltre 500mila euro

Duro colpo alla mafia barcellonese e in particolare a Mazzarà Sant’Andrea. I Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre personedue sono finite in carcere e una agli arresti domiciliari. Tra gli arrestati, anche Carmelo Bisognano, storico esponente del cosiddetto gruppo dei Mazzarroti”, già condannato in via definitiva e in passato collaboratore di giustizia. Le accuse sono gravi: trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo e dalla finalità mafiosi, in relazione a fatti che si sarebbero verificati a partire da luglio 2023 e proseguiti nel corso del 2024.

Mafia e appalti pubblici a Mazzarrà Sant’Andrea

Secondo l’indagine della DDA, Bisognano, sfruttando la sua notorietà criminale, avrebbe continuato a gestire indirettamente attività economiche nel settore del movimento terra, attraverso la creazione di un’impresa fittiziamente intestata a un soggetto incensurato, in realtà controllata da lui stesso e da Antonino Giardina, 36enne anch’egli arrestato. Il fratello di quest’ultimo, Davide Giardina, 21 anni, è invece finito ai domiciliari.

L’impresa – formalmente estranea a legami criminali – avrebbe ottenuto appalti pubblici nel territorio di Mazzarrà Sant’Andrea grazie a interferenze e presunte complicità negli uffici tecnici comunali. I due co-indagati, secondo gli inquirenti, si sarebbero occupati della gestione effettiva dell’azienda, dando disposizioni ai dipendenti, curando le trattative, acquistando mezzi e suddividendo i profitti, anche tramite movimentazioni bancarie su conti esteri, rese tracciabili grazie alla cooperazione giudiziaria europea.

Bisognano, in particolare, avrebbe:

  • esercitato pressioni su funzionari pubblici per velocizzare pratiche amministrative;
  • concluso affari a condizioni vantaggiose con altri imprenditori;
  • indotto proprietari terrieri a cedere fondi all’azienda;
  • messo a disposizione suoli di sua proprietà per parcheggiare i mezzi della ditta.

L’inchiesta ha anche evidenziato come una seconda società, colpita da interdittiva antimafia dal 2020 e formalmente riconducibile ad Antonino Giardina, abbia continuato a ricevere risorse pubbliche attraverso un meccanismo di triangolazioni finanziarie con la ditta intestata fittiziamente.

Gli inquirenti hanno documentato anche pressioni e intimidazioni operate da Bisognano per recuperare mezzi meccanici già confiscati a un’impresa a lui riconducibile.

Sequestri per oltre mezzo milione

Parallelamente agli arresti, i Carabinieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo – emesso dal GIP di Messina – che ha riguardato:

  • due imprese edili con sede a Mazzarrà Sant’Andrea;
  • un impianto di frantumazione di inerti;
  • due terreni;
  • otto mezzi d’opera.

Il valore complessivo dei beni sequestrati supera i 500.000 euro.

L’indagine conferma – spiegano gli inquirenti – la perdurante operatività della criminalità mafiosa barcellonese nel tessuto economico locale, nonostante condanne e collaborazioni di giustizia, e rafforza il quadro delle ingerenze nella pubblica amministrazione.

I destinatari delle misure cautelari:

  • In carcere:
    1. Carmelo Bisognano, nato a Mazzarrà Sant’Andrea il 23 agosto 1965;
    2. Antonino Giardina, nato a Messina il 30 maggio 1989.
  • Ai domiciliari:
    3. Davide Giardina, nato a Patti il 27 marzo 2003.

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