Marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia. In migliaia con i sindaci

VIDEO | Marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia, migliaia con sindaci ed autorità sul “triangolo della morte”

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Mauro Seminara  |
mercoledì 26 Febbraio 2025

Oltre un migliaio di studenti presenti al corteo con striscioni

Alla 42ma marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia presente il presidente della Commissione antimafia siciliana, il sindaco di Palermo, i sindaci di Bagheria e Casteldaccia ed i primi cittadini dei comuni di Ficarazzi, Santa Flavia, Altavilla Milicia e Villabate. Oltre un migliaio di studenti presenti al corteo con striscioni

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“Non è solo una marcia di ricordo, è una marcia di cronaca, di oggi. C’é bisogno che la società acquisisca la consapevolezza che la mafia è ancora viva, che agisce, che sta corrompendo migliaia e migliaia di giovani attraverso le sostanze stupefacenti, si costruisce un mercato, le nostre città sono ancora sotto il dominio delle estorsioni e tutto questo deve creare una consapevolezza: che non serve solo la repressione, che fortunatamente agisce, ma serve anche la società capace di dare voce al sentimento di ripudio dei mafiosi. Quindi serve la capacità di isolare i mafiosi dalla nostra vita sociale”. Queste le parole del presidente della Commissione antimafia siciliana Antonello Cracolici al via della 42ma marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia.

Il sindaco di Palermo: “Rischio ripresa dell’attività mafiosa”

Al corteo anche i primi cittadini di Bagheria, Casteldaccia, Ficarazzi, Villabate, Santa Flavia, Altavilla Milicia ed il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. “Una presenza che vuole significare non solo la vicinanza, la condivisione e la presenza del capoluogo – spiega Lagalla – ma quella dell’intera città metropolitana, in un momento in cui il rischio di ripresa dell’attività mafiosa fa correre il pericolo reale di una apparente, solo apparente vanificazione di un percorso”.

Il sindaco di Bagheria: “La città decide da che parte stare”

La marcia Bagheria-Casteldaccia nasce da una manifestazione spontanea delle persone del luogo in quell’anno in cui nove omicidi di mafia in una sola settimana hanno dato il nome di “triangolo della morte” alla strada che separa le due cittadine. “La marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia è sicuramente un esercizio di memoria, per ricordare tutti quelli che hanno combattuto la mafia nel nostro territorio, ma ancora una volta testimonia come la città decide da che parte stare”, dice Filippo Tripoli, primo cittadino di Bagheria.

Il sindaco di Casteldaccia: “Si diceva che la mafia non esiste”

“La lotta alla mafia non si ferma a 42 anni fa ma la lotta continua, costante, e quindi il ricordo di quei quarantadue anni fa è il messaggio che finalmente la gente ha preso coscienza di una cosa che in quel periodo era nascosta”, dice il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, ricordando anche i tempi in cui “non si poteva parlare di mafia a scuola, le istituzioni non parlavano di mafia, si diceva che la mafia non c’era”.

La mafia però c’era eccome, e Di Giacinto, sottolineando anche che “era presente a 360 gradi”, ricorda che tra Casteldaccia, Bagheria e Altavilla Milicia in quel periodo ci sono state decine di morti, nel 1982 precisamente, e quindi in quel momento la marcia ha rappresentato una presa di coscienza vera da parte di tutti i cittadini”. Il corteo, con in testa i rappresentanti delle istituzioni, era composto da un migliaio di ragazzi. Studenti delle elementari, delle medie e dei licei del territorio che accompagnati dai loro insegnanti hanno acceso la speranza, almeno culturale, sul futuro del territorio. Al punto di arrivo, nella piazza della chiesa madre di Casteldaccia, anche l’arcivescovo della Diocesi di Palermo monsignor Corrado Lorefice.

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