I carabinieri della compagnia di piazza Dante hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale dell’obbligo di dimora, con divieto di uscire dalla propria abitazione dalle ore 20 alle 6 del mattino, emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di 8 persone, indagate nell’ambito dell’operazione antidroga “Villa Glori”.
I provvedimenti fanno seguito al procedimento penale che, lo scorso 18 dicembre, aveva già portato all’esecuzione di 6 arresti in carcere e 6 obblighi di dimora nei confronti di altre 12 persone nell’ambito dell’operazione “Villa Glori“.
L’operazione
In quella circostanza era stata eseguita una perquisizione anche nei confronti delle 8 persone raggiunte dalla misura cautelare ora disposta e la Procura aveva emesso le informazioni di garanzia a loro carico. Secondo l’accusa, “gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati a vario titolo, dei reati di estorsione, furto aggravato in concorso, ricettazione aggravata in concorso, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi, che sarebbero stati commessi in concorso con i 12 destinatari dell’ordinanza applicativa di misura cautelare eseguita a dicembre”. L’attività investigativa ha consentito di disarticolare un gruppo criminale che aveva la disponibilità di armi e con base operativa in una stalla di Picanello.
Gli interessi dell’organizzazione riguardavano i furti di auto e moto, le estorsioni con il metodo del “cavallo di ritorno” e la ricettazione degli stessi mezzi rubati. Dalle indagini è inoltre emerso che alcuni indagati sarebbero stati anche coinvolti nella vendita e nel traffico di marjuana, hashish e droghe sintetiche.
Le indagini
L’indagine, coordinata dalla Procura di Catania e condotta dal nucleo operativo dei carabinieri di piazza Dante da ottobre 2022 ad aprile 2023, si è sviluppata attraverso arresti, sequestri di droga, denaro e armi. I furti di veicoli avvenivano quotidianamente nella provincia di Catania con strumenti tecnologicamente avanzati per eludere le centraline elettroniche.
I mezzi trafugati
I mezzi trafugati sarebbero poi diventati oggetto di estorsioni in grado di rendere tra i 500 ed i 1500 euro, a seconda della marca, del modello e del valore di mercato del veicolo. Le estorsioni seguivani la cosiddetta “regola dei tre giornl’ dal furto, con riferimento al limite temporale entro il quale i proprietari, dietro il pagamento di una somma di denaro, avrebbero potuto contattare i ladri per trattare la resituzione di moto e auto sottratte illecitamente. In caso contrario, i veicoli venivano rivenduti.
I mezzi rubati, i nascondigli in via Villa Glori e la regola dei “tre giorni”: così operava la banda di Picanello
Nella stalla di via Villa Glori il gruppo avrebbe custodito anche armi e droga, come emerso nel corso di una perquisizione eseguita durante le indagini, che ha permesso di sequestrare una pistola cal 7 ,65, il calciolo di un fucile, munizioni varie e 15 stecche di marijuana. Gli indagati avrebbero adottato anche strategie per eludere eventuali investigazioni.
Le intercettazioni
Le intercettazioni documentano l’utilizzo di un linguaggio volutamente criptico e vago, per eludere i controlli. Queste modalità di comunicazione erano adottate anche nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante la fase delle indagini sono state arrestate otto persone e sono state sequestrate tre pistole, un fucile sovrapposto, munizioni varie, oltre 20 chili di marijuana, 1,6 chili di hashish, 35 grammi di cocaina, 25 grammi di ketamina, 25 grammi di mdma, 19 pasticche di ecstasy e circa 5000 euro in contanti.
I nomi
Giuseppe Renato Boccuni, nato nel 1988.
Carmelo Campolo, nato nel 1998.
Giuseppe Licciardello, nato nel 1967.
Carlo Rosselli, nato nel 2002.
Damiano Scuderi, nato nel 2004.
Antonino Giuseppe Tringale, nato nel 2003.
Salvatore Vinciguerra, nato nel 1998.
Mariano Emanuele Zingherino, nato nel 1990.
