L'ultimo ritorno dei talebani al passato più oscurantista in Afghanistan spunta da un avviso esposto nei saloni della provincia meridionale di Helmand
“Siete urgentemente informati che da oggi rasare le barbe e mettere musica nei saloni da barba e nei bagni pubblici è strettamente proibito”. Chiunque venga “scoperto a radere la barba di qualcuno o mettere musica, sarà punito secondo i principi della sharia e non avrà diritto di lamentarsi”. L’ultimo ritorno dei talebani al passato più oscurantista in Afghanistan spunta da un avviso esposto nei saloni della provincia meridionale di Helmand: come accadeva fino a vent’anni fa, durante il primo Emirato islamico, gli uomini non potranno più radersi.
Dopo il ritorno a impiccagioni e punizioni corporali, e mentre le donne restano relegate ai margini della società ed escluse dalla politica e dalle scuole, la stretta conferma l’intenzione dei mullah di imporre con ogni mezzo alla popolazione la propria intransigente interpretazione della legge islamica, negando le ripetute promesse di moderazione. Misure che, annunciano i padroni di Kabul, verranno fatte rispettare dalla polizia religiosa, incaricata di eseguire i provvedimenti del rinato ministero per la Propagazione della virtù e la prevenzione del vizio, che ha preso il posto di quello dedicato agli Affari femminili.