Il giardino fu inaugurato il 6 gennaio del 1883. Da allora uno dei principali ritrovi per i cittadini della città etnea
Il giardino Bellini di Catania – comunemente chiamato “Villa Bellini” – compie oggi i suoi 138 anni. Nonostante i tanti cambiamenti nel corso tempo, rimane uno dei principali luoghi di ritrovo della città etnea. Famiglie, giovani sportivi e professionisti in pausa relax visitano ogni giorno il piccolo polmone situato in pieno centro.
La storia della Villa Bellini
Il giardino pubblico di 61640 m² ha origini antichissime. Basti pensare che la zona ovest del “viale degli Illustri” – dove si possono ammirare i busti marmorei dei personaggi che hanno segnato la storia dell’Italia e del capoluogo etneo, come Luigi Capuana – risale al ‘700 e apparteneva al principe Ignazio Paternò Castello di Biscari. Il “Labirinto” di siepi abbellito da fontane zampillanti è stato acquistato dal Comune di Catania nel 1854.
Nel 1863 cominciarono i lavori del giardino sotto la dirigenza dell’architetto Ignazio Landolina.
Il progetto fu ampliato grazie al successivo acquisto da parte del Comune dei terreni adiacenti, che vennero unificati dai lavori diretti dall’ingegnere Filadelfo Fichera. La “Villa” inaugurata nel 1883 aveva già quasi tutte le statue presenti oggi (compresa quella dedicata a Mazzini e allo stesso Bellini), ma non l’attuale organizzazione. Inizialmente si entrava soltanto da piazza Roma (lato nord) e da via Domenico Cimarosa (lato ovest). L’ingresso di via Etnea – considerato oggi accesso principale – venne aperto soltanto nel 1926. Alla sommità del suo scalone, una grande vasca con fontana (che prima ospitava dei cigni) e quattro gruppi di statue, ai lati, che simboleggiano le Arti e le Stagioni, di Mimì Maria Lazzaro e Tino Perrotta.
Il giardino Bellini oggi
In cima alla collina sud del parco c’è ancora il famoso Chiostro dei Concerti in ferro battuto in pieno stile moresco – detto anche “della Musica” – dove vennero rappresentate opere di grande rilievo, come la Norma e La sonnambula. Ma non ci sono più i tanti animali dello zoo (scimmie, uccelli, elefanti, anatre, cigni, rettili, serpenti, pavoni) che meravigliavano i più piccoli. E non c’è più nemmeno il “Chiosco cinese” di legno in stile liberty, sulla collina nord, che ospitava la biblioteca.
Il giardino Bellini oggi è per lo più una zona verde – con querce, pini, cipressi – che offre un parco giochi ai bambini. È un’isola felice per chi desidera fare un po’ di movimento all’aria aperta o leggere un libro senza essere disturbato dal traffico della città. All’occorrenza, la Villa si trasforma in uno spazio adatto a fiere e concerti.
Rimane ancora una meta ambita dai turisti che restano piacevolmente colpiti dal calendario e dall’orologio realizzati con l’impiego del verde.