Interviene al QdS Vincenzo Caruso, assessore alla Cultura, che spiega i passi avanti fatti nel settore, nonostante le criticità: dall’aumento delle presenze agli investimenti per migliorare l’attrattività dei siti
MESSINA – Vincenzo Caruso, insegnante di matematica e fisica al Liceo scientifico Seguenza e un percorso negli Scout e nel Rugby, è al Comune di Messina assessore alla Cultura, turismo, valorizzazione dei Forti, tradizioni popolari. Nominato da De Luca nel 2019 e confermato dopo il successo elettorale da Federico Basile, Caruso ha una lunga esperienza nell’ambito delle fortificazioni e delle rievocazioni storiche, in particolare quella dello sbarco di Don Giovanni d’Austria, che si tiene ad agosto.
Nelle politiche turistiche, ha detto, che siete dovuti partiti da meno zero. In una scala da uno a 10 adesso dove siamo?
“Siamo a metà, c’è da lavorare, perché non siamo ancora nell’ottica di una città turistica. Abbiamo dovuto conquistare la normalità. Per 20 anni ho chiesto agli assessori di turno di adottare iniziative che facilitassero almeno l’orientamento dei turisti, i crocieristi qui sbarcano da 25 anni. Adesso con i Walking tour e l’App che guida in otto diversi percorsi pedonali diamo un servizio molto apprezzato”.
Eppure i turisti non trovano sempre aperti i luoghi di interesse, neppure ad agosto, perché?
“Nei giorni in cui ci sono le navi da crociera garantiamo l’apertura, anche indirettamente, attraverso associazioni, come per il santuario di Cristo Re. In questa città purtroppo non c’è mai stata una visione turistica, le istituzioni che sono titolari dei luoghi non hanno il personale sufficiente per garantire la custodia. Il Monte di Pietà dipende dalla Città metropolitana, la Chiesa dei Catalani dalla Curia. Bisogna mettere a sistema e renderli sempre visitabili, abbiamo fatto al Comune delle assunzioni ma alcune figure continuano a mancare. Dobbiamo fare cambiare prospettiva e aumentare i nostri standard di accoglienza”.
Come?
“Cerchiamo di replicare esperienze che da altre parti sono consolidate. La burocrazia e la mancanza di coordinamento tra gli uffici però non aiuta. Continua ad andare bene il crocierismo con oltre 650mila persone che transitano in nave. I servizi che il Comune offre sono stati negli ultimi anni incrementati, specie per quel riguarda il trasporto pubblico con linee dedicate a itinerari prefissati. Al Cimitero monumentale non avevano mai visto dei turisti, adesso anche quello è inserito nei percorsi. Abbiamo attrezzato pensiline per ricaricare i telefonini e Wifi al nostro info point e Largo Minutoli. I programmi su escursioni e servizi sono distribuiti in tutte le strutture ricettive. Tutti gli operatori della filiera del turismo sono messi a sistema. Serve una maggiore collaborazione con altre istituzioni per la fruizione dei siti di interesse storico artistico, questo potrebbe dare lavoro a molti giovani”.
Presenze turistiche in crescita, aprono B&B ma i turisti specie gli stranieri chiedono Hotel di fascia alta che non abbiamo. Perché nessun imprenditore investe?
“Ci sono i presupposti ma nessuna disponibilità finora. A Roma molti istituti religiosi si sono trasformati in strutture alberghiere, si potrebbe fare la stessa cosa qui. Ci sono degli incentivi a cui si può accedere per riconvertire strutture in alberghi, dovrebbe uscire un bando in autunno, speriamo che vi siano adesioni”.
Ci sono investimenti per aumentare l’attrattività dei siti?
“È previsto il restauro del Conventino e della galleria monumentale del Cimitero, ci sono 2milioni di euro, e poi quasi tre milioni di euro per la realizzazione della Casa museo di Antonello; 50 mila euro per la Galleria d’Arte moderna e contemporanea, per farne un luogo sicuro e idoneo per le grandi mostre. Tutte cose che concorrono per la crescita della città che potrebbe un giorno ambire a diventare capitale della cultura. Intanto ci siamo candidati a capitale europea del turismo intelligente”.
Con il Museo regionale non c’è un grande feeling ….
“Quando abbiamo chiesto collaborazione durante il primo Meeting del turismo per poter fare accedere gratuitamente gli ospiti che venivano da fuori non c’è stata disponibilità, il maggiore attrattore della città deve concorrere alle iniziative promozionali”.
Il Brand “Messina città di Antonello” pensa sia vincente?
“Siamo stati spinti da una compagnia di crociere a focalizzare l’attenzione su questo artista, creando un itinerario dei luoghi e opere ma puntiamo sulla Casa Museo che sorgerà in via Monsignor Bruno, un Museo virtuale e interattivo. Puntiamo però anche su altro, ad esempio lo Stretto che è un luogo simbolo ed è stato anche al centro del Meeting del turismo di quest’anno ma anche le fortificazioni che sono uniche. Aderiamo a Italian blue route con le rotte di Ulisse e dei richiami che evidenzieremo in città”
Le fortificazioni che ruolo hanno?
“Stiamo lavorando per le concessioni ed è necessario un progetto perché il Demanio dia il via libera. Al Gonzaga sono iniziati i lavori, ad Ogliastri abbiamo la concessione e inizieranno a breve i restauri; abbiamo iniziato la bonifica al Forte Schiaffino, dopo dovrebbe arrivare la concessione per partecipare ai bandi europei. Con le altre associazioni stiamo organizzando l’Ottobrata dei Forti dove sono coinvolti anche i bastioni calabresi”.