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Vino, Coldiretti Alessandria: si prevede una buona vendemmia

Vino, Coldiretti Alessandria: si prevede una buona vendemmia

Bianco: tanta resa e ottima qualità ma pesa l’incognita dazi

Milano, 31 lug. (askanews) – Come in tutta Italia, anche sul territorio della provincia di Alessandria è tutto pronto per la vendemmia 2025. Al momento non è ancora stato staccato nessun grappolo, si partirà da metà agosto iniziando, come sempre, dalle uve base spumante, varietà Pinot e Chardonnay Alta Langa. Si proseguirà poi, a fine agosto, con le uve Moscato, Cortese, Timorasso, Arneis e, successivamente, Dolcetto, Nebbiolo, Grignolino e Barbera.

Seocndo la Coldiretti locale “si prevedono ottime rese e buona-ottima qualità in maniera omogenea su tutto il territorio. Sotto controllo, grazie ai suggerimenti dei tecnici e ai trattamenti effettuati, malattie come peronospora e oidio, oltre agli attacchi degli ‘insetti alieni’”. Il bilancio finale si farà tradizionalmente a San Martino ma le impressioni sono di un’annata “che porterà uva di qualità e in quantità”, anche se saranno le evoluzioni climatiche delle prossime settimane a confermare o meno il risultato.

“L’andamento della raccolta dipenderà dal mese di agosto e da quello di settembre – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco – per confermare le previsioni: valutazioni che arrivano in un momento delicato per il settore, con i dazi Usa che vanno a colpire il principale mercato di riferimento in valore per le cantine tricolori, mentre proseguono i tentativi di ingiustificata demonizzazione di un prodotto che rientra a pieno titolo nella Dieta Mediterranea e i cui benefici legati a un consumo consapevole sono stati ampiamenti provati”.

Il settore vitivinicolo alessandrino vanta 12 Doc e 7 Docg, 2.430 aziende vitivinicole e 11.112 ettari di superficie vitata per una produzione di 944.310 quintali nel 2023, mentre la produzione di uva da tavola è di circa 1.022 quintali.

“Un patrimonio che va difeso e tutelato dall’introduzione dei dazi al 15% da parte degli Stati Uniti che andrebbero a penalizzare fortemente tutto l’agroalimentare Made in Italy, e, per il settore vitivinicolo, come per gli altri settori, c’è il rischio di un drastico calo delle vendite” ha proseguito Bianco, sottolineando che “con questo clima di incertezza, è importante continuare a monitorare il capitolo prezzi e rese per ettaro: è essenziale che i produttori vitivinicoli contrattino i prezzi delle uve all’atto del conferimento anziché attendere la fine della campagna. Trovare il giusto equilibrio di interessi tra chi cede l’uva e chi la acquista per trasformarla, concordando il prezzo prima o durante la vendemmia, è indispensabile per valorizzare al meglio il prodotto che finirà in bottiglia, puntando a tutelare la qualità dalla vigna alla cantina e difendendolo dai molteplici tentativi di omologazione e dalle indicazioni fuorvianti e allarmistiche”.