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Vino, Consorzio Doc Friuli Venezia Giulia: Trinco confermato presidente

Vino, Consorzio Doc Friuli Venezia Giulia: Trinco confermato presidente

Vicepresidenti Flavio Bellomo e Marco Rabino

Milano, 29 mag. (askanews) – L’Assemblea dei soci del Consorzio Doc Friuli Venezia Giulia ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione, alla presenza dell’83% delle aziende associate e il 28 maggio il nuovo Cda ha confermato alla presidenza l’enologo Stefano Trinco (Azienda Vigneti Pietro Pittaro).

Accanto a lui, i vicepresidenti Flavio Bellomo (Cantina di Conegliano, Vittorio Veneto e Casarsa) e Marco Rabino (Azienda Jermann), assieme ai consiglieri Gianfranco Bianchini (Azienda Forchir), Filippo Bregant (Cantina Produttori di Cormòns), Enrico De Candido (Cantina di Bertiolo), Luigino Fogal (Cantina di Rauscedo), Roberto Marcolini (Azienda Ca’ Bolani), Bruno Pittaro (Azienda Pitars), Michelangelo Tombacco (Azienda I Magredi), Gianluca Trevisan (Cantina di Ramuscello e San Vito), Marcella Vadori (Azienda Bagnarol Franco), Annalisa Zorzettig (Azienda Annalisa Zorzettig) e Germano Zorzettig (Azienda La Sclusa). Federico Borean è stato confermato sindaco unico.

Il Consorzio Doc Friuli Venezia Giulia, la Denominazione più recente della Regione, è oggi la più prodotta, rivendicata e imbottigliata. “I dati indicano che nel 2024 si sono prodotti circa 320mila quintali di uva – spiega Trinco – di cui ne vengono imbottigliati circa 175mila pari a 23 milioni di bottiglie (oltre il 40% dell’intero sistema regionale) che portano il nome del Friuli Venezia Giulia in giro per l’Italia e il mondo”.

Il nuovo Consiglio dovrà consolidare i risultati raggiunti, con particolare attenzione alla promozione e all’adeguamento del Disciplinare. “Ci sarà la necessità di comprendere come operare per il futuro attraverso un confronto diretto con i soci, dovremo capire la percezione che hanno della Denominazione e quali sono le aspettative che vi ripongono” afferma Trinco, aggiungendo che “pensiamo non ci sia spazio per errori o perdite di tempo in quanto siamo consci del momento delicato che il settore sta attraversando e proprio per questo dobbiamo cercare di trovare le corrette soluzioni. Interagendo con gli altri Consorzi, superando i personalismi e confrontandosi con le istituzioni e, in primis, con la Regione. Avere un Consorzio attento e attivo – conclude – può portare nuova linfa sia al nostro territorio sia all’intero comparto vitivinicolo regionale”.