Milano, 28 lug. (askanews) – I quotidiani, e più in generale i media britannici celebrano il vino inglese come nuova eccellenza agricola nazionale. Solo in questi ultimi giorni, due quotidiani importanti come The Guardian e The Daily Telegraph, raccontano come le Contee del Sud del Paese stanno vivendo una forte espansione vitivinicola grazie al cambiamento climatico e agli investimenti nel settore che per circa il 76% è rappresentato dallo spumante.
Kent, Sussex e Hampshire ospitano oggi oltre mille aziende vinicole, con un incremento delle visite enoturistiche del 55% negli ultimi due anni. Le condizioni del suolo e del clima, in particolare nelle aree calcaree collinari, sono infatti sempre più simili a quelle della Champagne francese. Tra le realtà citate figurano Chapel Down a Tenterden (Kent), Ridgeview in East Sussex e Nyetimber, nel West Sussex, che conta più di 300 ettari di vigneti. Queste aziende, facilmente accessibili in treno da Londra, hanno investito in spazi dedicati alla degustazione e all’ospitalità.
Il Daily Telegraph riporta un aumento del 31% nelle vendite nel 2024 e una crescita dell’export verso Stati Uniti, Scandinavia e Paesi Bassi. I media locali rimarcano inoltre come i nuovi produttori, spesso formati all’estero, contribuiscono all’innovazione con tecniche sostenibili e approcci enologici internazionali.
Il rapporto WineGB Industry Report 2025 appena pubblicato, conferma la forte espansione della viticoltura in Inghilterra e Galles: 1.104 aziende vitivinicole (“vineyards”, proprietari o coltivatori che non necessariamente vinificano direttamente), 74 in più rispetto al dato precedente, e il numero di Cantine (“wineries”) è salito a 238. La superficie vitata ha raggiunto complessivamente 4.841 ettari, in aumento rispetto ai 4.209 ettari del 2023: il +15% in un anno e ben il +510% dal 2005. Le contee del Kent restano prime per densità vitata, con una superficie quasi doppia rispetto al West Sussex, mentre nuove aree emergenti sono Essex e Dorset.
Il report segnala inoltre un’evoluzione significativa nella composizione varietale dei vigneti britannici, con 99 diverse varietà di vite attualmente coltivate in Inghilterra e Galles. I vitigni prevalenti restano lo Chardonnay (il 33% della superficie vitata) e il Pinot Noir (che copre il 30%), vitigni prediletti per degli spumanti sempre più premiati a livello internazionale, ma in posizione sempre più rilevante si colloca il Pinot Gris, ora settimo vitigno più coltivato, impiegato prevalentemente per vini fermi. Il rapporto evidenzia inoltre l’avvio delle prime vigne di varietà solitamente considerate inadatte ai climi del Nord Europa, come Grenache, Nebbiolo e Marsanne. Questa crescente diversificazione risponde sia ai cambiamenti climatici, che consentono una maturazione più regolare di varietà a ciclo lungo, sia alla volontà dei produttori di ampliare l’offerta con etichette non solo spumanti, ma anche bianchi e rossi fermi destinati a un mercato in evoluzione.
Secondo dati del Department for Environment, Food and Rural Affairs (Defra), la produzione vinicola del Regno Unito ha raggiunto nel 2023 il suo massimo storico arrivando a 21,6 milioni di bottiglie, con un aumento del 77% rispetto al 2022, mentre la media quinquennale tra 2018 e 2022 si attestava attorno ai 12 milioni di bottiglie annue. La previsione per il 2024 pubblicata nello Harvest Summary di WineGB prevede un crollo tra il 30-40% della produzione che si sarebbe attestata intorno alle 6-7 milioni di bottiglie.
Diverse maison francesi della Champagne hanno compiuto investimenti nel Sud dell’Inghilterra, acquisendo terreni e vigneti per produrre spumanti (inglesi) di qualità. Taittinger è stata la prima casa ad investire nel Regno Unito, acquisendo nel 2015 circa 70 ettari nella contea del Kent, chiamati Domaine Evremond e destinati alla produzione di spumanti con uve Chardonnay, Pinot Noir e Meunier. Anche il noto marchio Pommery, ha avviato un progetto vitivinicolo in Hampshire: dopo aver comprato uve locali, l’azienda ha iniziato ad acquistare terreni e piantare vigne, arrivando oggi a oltre 40 ettari coltivati.
I terreni e le temperature favorevoli alla coltura della vite, stanno incoraggiando anche altri investitori internazionali come, ad esempio, il gruppo tedesco Henkell Freixenet, che tre anni fa ha acquisito il Bolney Wine Estate in Sussex. Secondo studi di settore riportati da diversi media britannici, tra il 2014 e il 2024 siano stati investiti complessivamente circa 570 milioni di sterline nella produzione vinicola inglese, tra acquisizioni di terreni, infrastrutture e impianti, soprattutto da parte di grandi maison francesi e gruppi internazionali. (Alessandro Pestalozza)

