Milano, 13 set. (askanews) – Prende il via “Ciliegiolo & Terroir”, progetto di ricerca triennale promosso dalla Ciliegiolo Academy per approfondire il vitigno e le sue identità nei terroir del Centro Italia. L’iniziativa, avviata questa settimana e attiva dal 2025 al 2027, riunisce un gruppo selezionato di aziende vitivinicole con l’obiettivo di una caratterizzazione enologica e territoriale sistematica.
“L’idea di creare questa Academy nasce dall’esigenza di valorizzare il vitigno e di capire come risponda ai territori in cui cresce” spiega Edoardo Ventimiglia, presidente dell’Academy e produttore di Sassotondo, ricordando che “questa ricerca è prima di tutto uno strumento di studio ma anche un progetto culturale”.
Il progetto si svolge in collaborazione con il Gruppo di ricerca ampelografica per la salvaguardia e la promozione della viticoltura (Graspo) e con il supporto scientifico delle Università di Pisa e Firenze. L’obiettivo è dimostrare in modo documentato come il Ciliegiolo esprima la propria identità in differenti contesti pedoclimatici. “Il cuore del lavoro sarà il rapporto tra vitigno e ambiente, con l’analisi dei fattori climatici, idrici, pedologici e colturali” dice Ventimiglia, sottolineando che “le microvinificazioni delle uve raccolte nelle diverse aree consentiranno di valutare il potenziale e la duttilità enologica del Ciliegiolo senza interventi invasivi di cantina”.
La prima mappatura prevede areali omogenei individuati per caratteristiche dei suoli. In provincia di Grosseto sono coinvolte Pitigliano (Grosseto) e Sorano (Grosseto) su tufo vulcanico, oltre a Manciano (Grosseto), Scansano (Grosseto) e Grosseto (Grosseto). In provincia di Pisa le zone interessate sono Cecina (Pisa) e Riparbella (Pisa). In provincia di Terni rientrano Narni (Terni) su roccia, San Gemini (Terni) su argilla e Alviano (Terni) su sabbia.
Le aree richiamano le prime aziende aderenti: Leonardo Bussoletti a Narni, Sassotondo tra Pitigliano e Sovana, Cantina di Pitigliano e Villa Corano a Pitigliano, Montauto e Antonio Camillo a Manciano, Cinelli Colombini a Scansano e Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano a Scansano. Nei prossimi anni l’iniziativa si allargherà ad altre realtà della Toscana e del Centro Italia per costruire una rete più rappresentativa.
Le microvinificazioni, con uve raccolte in quantità di 40 kg per ogni tesi, saranno effettuate presso la Cantina Graspo a Soave (Verona) seguendo protocolli che minimizzano l’intervento tecnologico. La collaborazione scientifica prevede per l’Università di Pisa il coordinamento del professor Claudio D’Onofrio sulle analisi meteo e aromatiche, mentre l’Università di Firenze, con il professor Sandro Conticelli, curerà la caratterizzazione geologica dei terreni e le analisi isotopiche; un gruppo di pedologi definirà i profili dei suoli.
“Il progetto mira non solo a consolidare la conoscenza scientifica del Ciliegiolo ma anche a rafforzarne il posizionamento culturale e comunicativo” conclude Ventimiglia, indicando “un vitigno che parla di territori e si adatta a diversi metodi di vinificazione senza perdere personalità”.

