Vino, Sicilia al top per qualità e produzione - QdS

Vino, Sicilia al top per qualità e produzione

redazione

Vino, Sicilia al top per qualità e produzione

mercoledì 17 Aprile 2019

PALERMO – La Sicilia ha chiuso il 2018 in 4a posizione quanto a livelli di produzione vinicola, con quasi 5 milioni di ettolitri, corrispondenti al 10% della produzione nazionale. Sul fronte della qualità i vini della Sicilia si confermano al top: la gran parte del vino prodotto in regione (l’82,5% per la precisione, in crescita del 3% rispetto al 2017) è costituita da vini Dop (28%) o Igp (54%). Conseguenza diretta di tale situazione è l’ottima performance registrata dalla Regione in termini di valore economico generato per il segmento dei vini certificati: la Sicilia, con 550 milioni, si piazza in quarta posizione, superata solo da Veneto, Toscana e Piemonte.

La Sicilia si colloca al primo posto in Italia per superficie dedicata alla coltivazione biologica della vite. In Regione la superficie di vigne a coltivazione biologica ha superato i 35.900 ettari, pari al 34% della superficie nazionale (dati al 31 dicembre 2017). Una regione, dunque, che si conferma ai vertici nazionali per qualità della produzione e capacità di generare valore. Questa è, in sintesi, la fotografia del mondo del vino in Sicilia contenuta nell’Industry Book 2019, lo studio che UniCredit conduce annualmente su tendenze, dinamiche competitive e prospettive di sviluppo e crescita del variegato comparto vitivinicolo nazionale, presentato ieri a Palermo.

“L’edizione 2019 dell’Industry Book sul Vino – ha sottolineato Salvatore Malandrino, regional manager Sicilia di Unicredit – conferma l’immagine del settore vitivinicolo della Sicilia come un comparto d’eccellenza non solo per l’economia regionale, ma anche in ambito nazionale. UniCredit è fortemente impegnata nell’offrire alle aziende vitivinicole siciliane soluzioni reali per rispondere ad ogni esigenza lungo tutta la filiera produttiva e per sostenerle nel loro percorso di crescita ed innovazione”.

“Concedere credito – ha proseguito Malandrino – è certamente importante ma oggi non è più sufficiente. Con il nostro network internazionale siamo in grado di accompagnare le aziende vitivinicole all’estero, aiutarle a rafforzare il proprio business e ad inserirsi in nuovi mercati emergenti con ricerca di controparti, svolgere attività di formazione specialistica, fare accordi con player internazionali per il marketing online”.

L’incontro di ieri è stata anche l’occasione per presentare la XVI edizione di Sicilia en Primeur, l’annuale anteprima dei vini siciliani organizzata da Assovini Sicilia e in programma dal 6 al 10 maggio. Saranno 100 i giornalisti italiani e stranieri che parteciperanno all’annuale kermesse; a questi si aggiungono una decina di influencer internazionali e cinque Master of wine, i consulenti appartenenti alla associazione più esclusiva di esperti di vino esistente al mondo. Questi ultimi guideranno i seminari tecnici in programma. L’evento arriva dopo Prowein e Vinitaly e chiude la serie degli appuntamenti cruciali per il vino siciliano.

“Come ogni anno, la Sicilia del vino svolge il ruolo di ambasciatrice attraverso i tesori della regione, per far conoscere ai giornalisti provenienti da tutto il mondo esempi di realtà produttive d’eccellenza e, novità di quest’anno, tutti i beni Unesco siciliani. I giornalisti, prima di convergere a Ortigia verranno infatti suddivisi in otto gruppi, ciascuno dei quali visiterà una diversa zona della Sicilia, con le sue migliori realtà produttive e il principale bene Unesco che insiste sulla stessa area geografica. è così che la valorizzazione del vino passa anche attraverso la valorizzazione del territorio, e, contemporaneamente, il vino diventa una delle chiavi di lettura più importanti della nostra regione. Siamo orgogliosi di pensare che questo evento ogni anno abbia il merito di rendere la Sicilia protagonista assoluta sulla stampa mondiale” commenta Alessio Planeta, presidente di Assovini Sicilia.

“La Sicilia – ha dichiarato l’assessore regionale Agricoltura e Pesca, Edy Bandiera – si conferma il territorio più vitato del Paese e la Regione italiana alla quale l’Ue assegna le maggiori risorse comunitarie per il comparto: oltre 55 milioni di euro, a testimonianza della capacità di spesa e di piena attuazione degli obiettivi prefissati dal Programma europeo. è con questi numeri che la Sicilia ha appena chiuso i battenti del Vinitaly 2019, registrando piena soddisfazione da parte di aziende, produttori e visitatori, oltre che una grande affluenza qualificata, segno che stiamo operando nella giusta direzione, in una perfetta sinergia tra pubblico e privato. Forti di questi risultati e consapevoli dell’importanza del gioco di squadra, che siamo chiamati a compiere, ognuno per quanto di nostra competenza, procediamo insieme verso nuovi e importanti successi del mondo vitivinicolo siciliano”.
“La crescita del valore del “vigneto Sicilia” e l’impegno per la costante verifica della qualità dei vini della nostra Denominazione, sono obiettivi sui quali puntiamo da sempre” – aggiunge Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia. “L’incremento dell’imbottigliato della Doc Sicilia – 80 milioni nel 2018 e una previsione di 100 milioni per la fine di quest’anno- insieme alla reputazione sempre più elevata che hanno i nostri vini nei mercati di riferimento, sono la conferma che per le aziende siciliane la scelta di puntare sulla Doc Sicilia si sta dimostrando una strategia vincente. Il numero di imbottigliatori Doc Sicilia, tra l’altro, è in costante progressione: erano 126 nel 2017, sono saliti a 350 lo scorso anno, e nei primi tre mesi del 2019 sono diventati 388”.

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