Milano, 4 dic. (askanews) – Il Consorzio Tutela Vini Montefalco ha annunciato l’entrata in vigore delle modifiche al Disciplinare della Spoleto Doc, concludendo il percorso istituzionale avviato nel 2021 e finalizzato nei mesi scorsi attraverso Cda, assemblea dei soci, Regione Umbria e approvazione della Comunità Europea. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ha reso operative le novità che ridisegnano l’impianto della Denominazione e aggiornano i parametri produttivi delle aziende coinvolte.
Le revisioni del Disciplinare prevedono l’eliminazione della tipologia “Bianco” e della menzione “Trebbiano Spoletino Superiore”, sostituite dall’introduzione della “Trebbiano Spoletino Riserva”, ottenuta con almeno l’85% di Trebbiano Spoletino e con un massimo del 15% di altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione in Umbria. La resa massima resta fissata a 11 tonnellate per ettaro. È stata rimossa anche la precedente limitazione altimetrica che consentiva la produzione solo fino a 400 metri sul livello del mare, giudicata non più rappresentativa delle caratteristiche viticole dell’area. Per le tipologie Trebbiano Spoletino e Trebbiano Spoletino Riserva diventa inoltre possibile effettuare la macerazione sulle bucce, scelta volta a valorizzare il potenziale evolutivo del vitigno. Alla luce di questa opzione, il colore viene definito come giallo dorato carico, tonalità considerata più coerente con gli esiti della macerazione.
Tra gli aggiornamenti figura la possibilità di riportare in etichetta la menzione territoriale “Umbria”, con l’obiettivo di rafforzare l’identità regionale della Denominazione e presentarsi sui mercati con un riferimento territoriale più immediato. La decisione riflette l’intenzione dei produttori di proporre una narrazione più unitaria e riconoscibile dell’area di provenienza.
Assieme alle modifiche già in vigore, il Consorzio ha avviato un nuovo iter per ampliare l’areale della Spoleto Doc, estendendolo ai territori già idonei alla produzione di Montefalco Doc e Montefalco Sagrantino Docg. La proposta prevede l’inclusione di parte dei comuni di Bevagna (Perugia), Gualdo Cattaneo (Perugia) e Giano dell’Umbria (Perugia), così da consentire la produzione della Spoleto Doc anche alle aziende situate in aree attigue e fino a oggi escluse. L’iniziativa mira a rafforzare la continuità territoriale delle Denominazioni e a offrire nuove opportunità alle Cantine che già operano nei due areali limitrofi. L’estensione è considerata strategica per la valorizzazione del Trebbiano Spoletino, vitigno in crescita per qualità e apprezzamento sui mercati.
Il presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Paolo Bartoloni, ha sottolineato il risultato ottenuto grazie alla compattezza dei soci e ha richiamato il ruolo dei vini tutelati nel periodo delle festività. “Siamo molto soddisfatti della coesione dimostrata da tutti i soci del Consorzio – ha detto – che ci ha permesso di arrivare in tempi rapidi a modifiche così importanti e di continuare a lavorare con decisione sui prossimi passi. In questo periodo dell’anno, segnato da momenti di incontro e convivialità, i vini tutelati dal Consorzio trovano naturalmente spazio sulle tavole, in dialogo con i piatti e le tradizioni che raccontano il legame profondo tra queste colline e la loro viticoltura. Per questo periodo – ha concluso – si stima che saranno consumate complessivamente quasi un milione di bottiglie provenienti dalle cantine del territorio tutelato dal Consorzio”.
Il pacchetto di modifiche già approvate, unito all’avvio dell’ampliamento dell’areale, configura una nuova fase per la Spoleto Doc, che si prepara a un’evoluzione identitaria e produttiva coerente con le caratteristiche del territorio e con l’esigenza di offrire letture più ampie del Trebbiano Spoletino.

