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Vino, Trebbiano 2.0 e nuove bollicine: Terre Cevico guarda al futuro

Vino, Trebbiano 2.0 e nuove bollicine: Terre Cevico guarda al futuro

Cooperativa punta a nuove generazioni tra mixology, low e no alcol

Milano, 30 mag. (askanews) – La cooperativa vitivinicola Terre Cevico propone una nuova visione del Trebbiano, la varietà più diffusa in Emilia-Romagna con 16mila ettari coltivati, pari al 30% della superficie vitata regionale. Un Trebbiano 2.0 che interpreta l’evoluzione del gusto e si conferma vitigno centrale per versatilità e vocazione sociale. La presentazione si è svolta nella sede della Cantina ad Alfonsine (Ravenna) in occasione dell’annuale incontro con i soci viticoltori che ha visto la partecipazione di oltre 600 persone.

“Il Trebbiano è un vitigno storico che può esprimere tutta l’energia della Romagna per incontrare le nuove generazioni e gli stili di consumo emergenti, soprattutto declinati negli aperitivi con bollicine” spiega il presidente Franco Donati, sottolineando che “noi produttori dobbiamo fare ricerca e innovazione, immaginando le bevande a base vino nel mondo della mixology come una nuova categoria, trendy e appagante. Assieme alle bollicine romagnole, ci consentono di continuare il dialogo con consumatori di ogni età, in Italia e all’estero, mantenendo alta la qualità con filiere tracciate e sostenibili. I nostri prodotti – conclude Donati – hanno un valore intrinseco superiore perché nascono dal territorio e dal lavoro diretto dei nostri soci”.

Terre Cevico è tra i leader italiani nella produzione di bollicine, con oltre 12 milioni di bottiglie all’anno. Sta inoltre consolidando la propria presenza nel segmento mixology con 16 referenze a base Trebbiano, per un totale di 1,6 milioni di bottiglie da 0,75 litri, tra cui anche versioni analcoliche o a bassa gradazione (“No.Lo”), sempre più apprezzate dalla generazione Z.

“La nostra esperienza conferma che vini e bevande a basso tenore alcolico devono puntare sulla qualità e non sostituiranno le bollicine tradizionali” evidenzia il direttore generale Paolo Galassi, aggiungendo che “rappresentano una proposta alternativa in grado di incuriosire nuovi consumatori. Il mercato globale del ‘No.Lo’ vale oggi 2,6 miliardi di dollari, cresce del 10% all’anno e potrebbe raggiungere i 7 miliardi entro il 2035. Terre Cevico – chiosa Galassi – vuole essere protagonista anche in questo segmento, proseguendo il proprio percorso di crescita nei mercati italiani e internazionali”.

Terre Cevico conta oggi 923 soci viticoltori, 31 Cantine socie e 3.605 ettari di vigneto in Romagna. L’ultimo esercizio ha registrato un fatturato consolidato di 206 milioni di euro, un utile netto di 1,6 milioni di euro, un plusvalore per i soci di 8,2 milioni di euro e un patrimonio netto pari a 79,3 milioni di euro. L’export raggiunge quota 71 milioni e tocca 90 Paesi nel mondo. In Italia, la Grande distribuzione vale 54,7 milioni di euro (+3,4%), mentre il canale horeca genera 19 milioni di euro (+7,8%).