Milano, 22 dic. (askanews) – Il match perfetto tra cibo e vino non esiste ma esistono strumenti per far funzionare l’incontro con coerenza, riducendo l’”errore” e aumentando la consapevolezza della scelta. È da questo presupposto concreto, prima ancora che teorico, che prende forma “Vinology- Abbinamenti” di Alessandro Torcoli, guida edita da Bur Rizzoli, che mette in discussione l’idea dell’abbinamento cibo-vino come esercizio riservato a specialisti e restituisce al lettore un ampio spazio di autonomia fondato su criteri semplici, ripetibili e verificabili nell’uso quotidiano. “Abbinare significa prendere decisioni ragionate, non dimostrare di sapere. È un esercizio di buon senso prima ancora che di conoscenza”.
La premessa non è un’esposizione teorica accademica ma una dichiarazione di metodo: riconoscere poche caratteristiche essenziali di piatti e vini (corpo, dolcezza, struttura, intensità) e usarle come bussola, imparando a considerare il vino non come un oggetto da idealizzare ma come un compagno di tavola che risponde a variabili concrete. “Per imparare ad abbinare con soddisfazione cibo e vino non sono necessarie tutte quelle conoscenze e capacità di discernimento. È sufficiente attenersi a poche regole base”, scrive Torcoli, spostando l’attenzione dalla performance degustativa alla relazione concreta tra piatto e bicchiere.
Il volume di oltre 400 pagine è strutturato in cinque blocchi principali: la prefazione, l’introduzione metodologica, la sezione centrale “Dal piatto al vino”, la parte “I vini per stile” e infine gli strumenti di consultazione. L’editore e direttore della storica rivista “Civiltà del bere” propone il suo metodo attraverso una casistica ampia e concreta, con oltre 200 piatti provenienti dalle tradizioni italiane ed estere e più di 500 vini consigliati per abbinamenti specifici, sia ideali sia per stile, oltre a una sezione in cui sono raccolti oltre 300 vini suddivisi per stile per imparare in autonomia a scegliere quando si ha nella propria cantina una bottiglia non segnalata nei suggerimenti canonici. “Non è necessario conoscere migliaia di etichette per bere bene a tavola, ma capire come si comporta un vino quando incontra un piatto”.
“Vinology- Abbinamenti” è dunque uno strumento di orientamento che chiede partecipazione, attenzione e un minimo di allenamento, perché privilegia la flessibilità rispetto alla prescrizione e l’esperienza rispetto alla formula. Il lettore alla ricerca di risposte rapide e definitive potrebbe trovarsi inizialmente spiazzato, anche perché deve imparare ad interagire con un sistema grafico molto gradevole e moderno ma dall’approccio non immediatamente intuitivo. Anche il concetto di “stile” richiede un minimo di familiarità e per essere colto appieno necessita inevitabilmente di esperienza.
La sezione “Dal piatto al vino” costituisce il cuore operativo del libro ed è organizzata come una mappa di incontri tra cibi e vini, dove per ciascun piatto vengono suggeriti due vini con descrizione dei caratteri fondamentali e icone che ne indicano lo stile, affinché il lettore non si limiti a copiare nomi ma comprenda la logica sottostante. “Partire dal piatto è il modo più naturale di pensare l’abbinamento, perché è quasi sempre il cibo a dettare le regole del gioco”, osserva Torcoli, chiarendo come e perché quel vino dialoga con quel piatto e quali equilibri è chiamato a sostenere.
Il passaggio alla sezione “I vini per stile” rappresenta un ribaltamento metodologico: non si parte più dal piatto ma dal vino, con l’obiettivo di rintracciare piatti compatibili quando nella propria cantina si ha una bottiglia già disponibile. In questa parte il libro si configura anche come uno strumento di autoapprendimento, perché la classificazione per stile, che va oltre il nome o l’origine geografica, aiuta a decodificare il comportamento gustativo dei vini e a estendere la scelta oltre le indicazioni puntuali. “Lo stile del vino è una scorciatoia intelligente: aiuta a scegliere senza dover conoscere ogni singola etichetta”. Chiude il volume una sezione di “strumenti” utile a chiarire sigle, categorie e terminologia utilizzata, così da non appesantire i contenuti operativi con digressioni tecniche ma allo stesso tempo consentire al lettore di ritornare rapidamente se serve un chiarimento puntuale.
“Vinology- Abbinamenti” è dunque uno strumento di consultazione che, seppur di non immediata comprensione, vuole ridurre la complessità delle regole tradizionali senza banalizzarle, attraverso un sistema flessibile chiarito attraverso l’infografica che aiuta il lettore a scegliere con maggiore sicurezza ogni volta che si siede a tavola, che sia a casa o al ristorante. “Questo – conclude l’autore – non è un libro da leggere tutto d’un fiato, ma da tenere a portata di mano”. (Alessandro Pestalozza)

