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Violenza e degrado a Catania, interviene Anastasi: “In Corso Sicilia situazione drammatica”

Violenza e degrado a Catania, interviene Anastasi: “In Corso Sicilia situazione drammatica”
Sebastiano Anastasi

Intervista al presidente del Consiglio comunale: “Il problema c’è e va affrontato, ma senza farne un caso politico. Attendo gli esiti del nuovo tavolo sulla sicurezza”

CATANIA – “Il problema c’è, esiste, inutile negarlo”. Il presidente del consiglio comunale etneo, Sebastiano Anastasi torna sulla questione sicurezza a Catania, esplosa la settimana scorsa con numerose sparatorie in vari punti della città e culminata con il brutale omicidio di Alessandro Indurre da parte di un cittadino etiope, reo confesso, avvenuto in pieno giorno nel centralissimo corso Sicilia. “Sono pronto a recepire tutte le discussioni politiche, sociologiche e di recupero – continua – però è pur vero che lì un problema c’è”.

Degrado in cui è piombata la “City” di Catania

D’altronde, del degrado in cui è piombata quella che una volta veniva chiamata la City di Catania, si parla da tempo, anni, senza che però la questione sia mai stata risolta. “Io sono storicamente radicato nelle periferie – prosegue Anastasi – ma ho avuto cura di ascoltare alcuni abitanti della zona: obiettivamente, in pieno giorno, in Corso Sicilia c’è una situazione veramente drammatica”, insiste il presidente del Consiglio comunale. Che ci tiene, però, ad abbassare i toni, mettendo bene in evidenza il senso di responsabilità dell’intero senato cittadino, a dispetto delle ultime polemiche che hanno visto protagonista uno dei vice presidenti, Riccardo Pellegrino, esponente di Forza Italia, che ha attaccato con forza, non tanto l’amministrazione quanto la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.

Pellegrino: “Serve vero intervento in termini di sicurezza”

“Il 3 febbraio è venuta qui a fare il suo show – ha dichiarato Pellegrino -. Adesso basta: non servono passerelle elettorali, ma un vero intervento in termini di sicurezza. Chiedo con forza di essere ricevuti a Roma dal Presidente del Consiglio dei Ministri, perché Catania merita rispetto, non solo consensi elettorali. Nessuno parla, tutto tace”.

Parole che Anastasi non prende in considerazione, ribadendo la statura del senato cittadino “salvo qualche eccezione”, e il grande senso di responsabilità mostrato in più occasioni, e allontanando contestualmente qualsiasi accusa di razzismo o xenofobia.
“Se analizziamo i consiglieri uno a uno – dice – anche chi appartiene ai partiti della destra tradizionale, non possiamo mai pensare che si tratti di un consiglio xenofobo o che abbia delle preclusioni razziali. Lo posso dire su questi colleghi, ma anche su quelli della consiliatura precedente e quella precedente ancora”. Non solo maggioranza, ma anche l’opposizione. “Ho sempre trovato una unità di intenti – sottolinea – e un grande senso di responsabilità dimostrato in più occasioni. Il problema c’è e va affrontato – ribadisce – ma senza farne un caso politico”.

Facendo quadrato, insomma, per contrastare una deriva pericolosa. “Attendiamo gli esiti dell’ultimo tavolo sull’ordine e la sicurezza – prosegue Anastasi: sono certo che ci saranno degli interventi mirati. Per l’episodio specifico – conclude – è evidente che si tratta di problemi ben più profondi che richiedono un’attenta – e abbiamo la massima fiducia nella Procura della Repubblica – indagine”.