“La
violenza contro le donne continua ad essere un’emergenza quotidiana, che va oltre
le frontiere dei singoli Paesi e rappresenta ormai un allarme sociale che l’Ue
non può sottovalutare. Servono strumenti finanziari adeguati per creare
nuovi centri rifugio e strutture antiviolenza”. E’ quanto dichiara l’europarlamentare
della Lega Luisa Regimenti, che sul tema ha presentato un’interrogazione
alla Commissione, evidenziando come ad oggi si registri in tutta Europa “un
deficit quantitativo strutturale di queste strutture, il cui numero e capacità
non sono sufficienti per le necessità concrete delle vittime”.
Regimenti
fa riferimento al “programma Diritti e valori 2021-2027, ancora fermo all’esame
del Consiglio e all’impossibilità di allocare risorse utili per gestire
l’assistenza delle donne vittime di violenza a causa della mancanza di bandi
aperti. Durante i mesi di lockdown forzato per via della pandemia di Covid-19 –
continua l’esponente del Carroccio – si è registrato un esponenziale
aumento delle violenze contro le donne da parte del partner, così come attestato
dall’OMS e dalla Commissione parlamentare FEMM, con gli Stati membri che hanno
segnalato un aumento fino al 60% delle chiamate di emergenza nel mese di aprile
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
“Nel
nostro Paese – sottolinea Regimenti – i recenti fatti di cronaca a
Bari, Cagliari e Caserta sono solo gli ultimi episodi di un elenco di
soprusi e aggressioni che le donne sono costrette a subire, spesso nel silenzio
delle istituzioni e nell’indifferenza dell’opinione pubblica. Oltre alla
promozione delle buone pratiche, come parole in codice o sistemi di allarme – conclude
l’eurodeputata nella sua richiesta alla Commissione – sarebbe ora che
l’Europa avvii azioni decise e significative per evitare che il numero
crescente di donne vittime di violenza continui inesorabilmente ad aumentare
ancora”.