La chiusura del forum Phica.eu, noto per i contenuti sessisti e per le discussioni offensive ai danni delle donne, è stata accolta positivamente dal Codacons. L’associazione, però, avverte: non si tratta di una soluzione definitiva. La violenza di genere sul web, infatti, continua a manifestarsi in forme diverse e a diffondersi su numerose piattaforme digitali.
Le responsabilità delle piattaforme
Secondo il Codacons, il problema non riguarda soltanto singoli siti o forum. Le principali reti sociali restano invase da contenuti che alimentano discriminazioni, insulti e violenze verbali. Una situazione che, secondo l’associazione, mette in evidenza l’assenza di regole vincolanti e di controlli efficaci da parte delle società che gestiscono i servizi digitali.
“Non è accettabile – sottolinea l’organizzazione – che i giganti del web raccolgano profitti miliardari offrendo spazi agli utenti e, allo stesso tempo, si dichiarino estranei alle responsabilità per ciò che viene pubblicato”.
La richiesta di una legge ad hoc
Per Codacons Donna, la chiusura di un forum rappresenta solo un intervento parziale. Serve, invece, un quadro normativo preciso che obblighi le piattaforme a intervenire con rapidità e responsabilità, indipendentemente dal Paese in cui hanno sede fiscale. “La protezione della dignità e dei diritti dei cittadini – evidenzia il coordinamento – non può fermarsi davanti a confini giuridici o interessi economici. Le istituzioni hanno il dovere di agire subito per fermare l’ondata di violenza e discriminazione che continua a dilagare online”.
Assistenza alle vittime
Accanto alla richiesta di regole più stringenti, Codacons Donna ricorda che le persone colpite da episodi di violenza digitale possono contare sul supporto dell’associazione. Sono già attivi sportelli di consulenza e canali di contatto dedicati per fornire assistenza legale, sostegno psicologico e tutela a chi subisce abusi o molestie sul web.

