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Violenza sulle donne, al Policlinico di Palermo accertati 41 casi in undici mesi

Violenza sulle donne, al Policlinico di Palermo accertati 41 casi in undici mesi
Policlinico di Palermo – Facebook

Il dato è aggiornato ieri, 24 novembre 2025, e si riferisce agli accertamenti su sospetti episodi di violenza sessuale effettuati dal pronto soccorso ostetrico e dalla medicina legale

Quarantuno casi in undici mesi accertati soltanto al Policlinico di Palermo. Ne dà notizia l’azienda ospedaliera universitaria del capoluogo siciliano in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Il dato è aggiornato ieri, 24 novembre 2025, e sono stati 41 gli accertamenti su sospetti episodi di violenza sessuale effettuati dal pronto soccorso ostetrico e dalla medicina legale.

Violenza sulle donne, un trend stabile

Un trend che, pur con oscillazioni annuali (52 casi documentati nell’anno 2022, mentre nel 2024 sono stati 33), non mostra una significativa riduzione.

Secondo i professionisti coinvolti, questo dato conferma la crescente fiducia delle donne nei percorsi sanitari dedicati, capaci di garantire accertamenti scientificamente fondati e multidisciplinari utili alla verifica dell’abuso e alla documentazione richiesta dalle forze dell’ordine.

Argo: “Il tema della prevenzione e dell’abuso è ancora aperto a molteplici soluzioni”

“Ciò non significa che tutto sia stato fatto, – afferma la professoressa Antonella Argo, responsabile della Medicina legale dell’Aoup – il tema della prevenzione dell’abuso è ancora aperto a molteplici soluzioni operative. Il raccordo tra strutture ospedaliere, servizi territoriali, agenzie di supporto, programmi di protezione immediata e percorsi di recupero per gli uomini autori di violenza dimostra quanto lavoro sia ancora necessario in un settore così delicato”.

Argo prosegue: “L’analisi dei dati se da un lato dimostra che sempre più donne si fidano dei servizi offerti, dall’altro è indice del fatto che la violenza di genere purtroppo è un fenomeno persistente, che necessita ancora di molti sforzi finalizzati a mettere in atto piani educativi di prevenzione e contrasto del fenomeno e che richiede sicuramente interventi mirati di sostegno e di supporto”.

Il progetto Daphne

L’Aoup partecipa sin dai primi anni 2000 alle diverse versioni del Progetto Daphne, modello europeo di rete socio-sanitaria integrata, ritenuto fondamentale per dare piena attuazione alle strategie di prevenzione previste dalla Convenzione di Istanbul.

Ugualmente centrale è l’attività di sensibilizzazione della comunità e di formazione multidisciplinare degli operatori sanitari, sociali e delle forze dell’ordine.

Zerbo: “Il nostro obiettivo è costruire un modello di intervento sempre più efficace”

“Il nostro lavoro nella rete ospedale-territorio – osserva la professoressa Stefania Zerbo, referente aziendale della rete contro la violenza di genere – è fondato su un principio irrinunciabile: nessuna donna deve affrontare questo percorso da sola. Come referente della rete aziendale, vedo ogni giorno quanto sia importante garantire risposte rapide, coordinate e rispettose. La violenza di genere non è solo un fatto individuale, ma un fenomeno complesso che richiede strumenti condivisi, formazione continua e una forte collaborazione tra tutte le istituzioni coinvolte. Il nostro obiettivo è costruire un modello di intervento sempre più efficace, capace non solo di accogliere e proteggere, ma anche di prevenire, educare e creare cultura. Perché la violenza si combatte insieme, e la sanità ha un ruolo essenziale nel rendere questo cambiamento possibile”.

Il ruolo dall’ambulatorio del centro antiviolenza della clinica ostetrica e ginecologica

Un ruolo fondamentale nel percorso della rete contro la violenza è svolto dall’ambulatorio del centro antiviolenza della clinica ostetrica e ginecologicache accoglie donne italiane e straniere con massima attenzione e rispetto.

Venezia: “Servono competenze cliniche e grande sensibilità per tutelare salute fisica ed emotiva”

“La visita ginecologica finalizzata a valutare e documentare la violenza – spiega il professore Renato Venezia, direttore dell’unità operativa complessa di Ginecologia – è un momento estremamente delicato, in cui è necessario tener conto degli stati d’animo della donna, spesso segnati da imbarazzo, vergogna, dolore e timore. Servono competenze cliniche e grande sensibilità per tutelarne la salute fisica ed emotiva”.

Il ginecologo, nell’immediata presa in carico, valuta e tratta eventuali malattie sessualmente trasmissibili, monitora il rischio di gravidanza indesiderata e fornisce, quando necessario, contraccezione d’emergenza, garantendo una protezione completa e immediata.

Furnari: “Nostro impegno quotidiano è garantire a ogni donna un luogo sicuro”

La violenza di genere non è solo un’emergenza sociale, ma una sfida che interpella profondamente le istituzioni sanitarie.

La direttrice generale del Policlinico Maria Grazia Furnari dichiara: “Il nostro impegno quotidiano è garantire a ogni donna un luogo sicuro, in cui sentirsi accolta, ascoltata e protetta. Continueremo a investire nel potenziamento dei servizi, nella formazione del personale e nella cooperazione con il territorio affinché nessuna donna si senta sola. La tutela della dignità e dell’integrità delle donne deve restare una priorità assoluta del nostro sistema sanitario. La direzione insieme al Cug, come ogni anno, promuoverà all’interno dell’Aoup un’indagine per verificare il rispetto delle pari opportunità ed eventuali casi di violenza di genere, sia molestie sessuali che violenze psicologiche”.

E ancora: “Nella rete intranet aziendale, a partire dal 1° dicembre, i dipendenti potranno compilare il questionario, che sarà on line fino al 7 gennaio, in forma assolutamente anonima per garantire la massima libertà di espressione. I risultati saranno poi elaborati da una Commissione di esperti. Tra gli ambiti dell’indagine vi saranno la qualità del rapporto tra donne e tra uomini e donne sul piano professionale e umano, eventuali episodi di molestie e violenze psicologiche, discriminazioni, parità di genere, eventuali iniziative ritenute utili per la promozione e tutela dei diritti delle donne”.

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