A "Le Iene" la testimonianza del fratello del giovane condannato per violenza sessuale: "Ci sono prove della sua innocenza".
“Mio fratello è vittima di un errore giudiziario clamoroso”, lo sostiene Alessandro, fratello di Giuliano Salpietro, farmacista originario di Paternò, in provincia di Catania, accusato di una presunta violenza sessuale compiuta nel 2016 a Taormina, nel Messinese.
La vicenda è stata raccontata dalla trasmissione televisiva “Le Iene” in occasione della puntata andata in onda martedì 17 ottobre. Il giovane è stato condannato a cinque anni e due mesi di carcere dal Tribunale di Messina. Tuttavia, secondo i familiari, Giuliano sarebbe innocente.
“Le prove parlano a favore di mio fratello”
“Ci sono tantissime prove a sue favore e parlano chiaro”, sostiene ancora Alessandro davanti le telecamere Mediaset. Prima di questa complicata vicenda, l’uomo non avrebbe mai avuto problemi con la legge. “Era vicedirettore della sua farmacia, sarebbe diventato direttore. Si sarebbe sposato. A causa di questa situazione si è fermata la sua vita”, aggiunge il fratello.
Così come raccontato dalle Iene, la condanna dell’uomo sarebbe dovuta al riconoscimento della vittima del suo aggressore. Tuttavia, qualcosa sembrerebbe non tornare. Alcune telecamere posizionate su una via di Taormina hanno infatti ripreso il passaggio della giovane e, alle sue spalle, la presenza dei due fratelli che si trovavano in compagnia di un amico.
Quest’ultimo avrebbe tentato un approccio “goliardico” nei confronti della futura vittima, mentre Alessandro e Giuliano non sarebbero apparsi interessati. Le strade dei presenti, inoltre, si sarebbero divise pochi metri dopo.
La violenza sessuale e la testimonianza della giovane
La ragazza, intervistata anch’essa dalle Iene, ha raccontato di essere stata raggiunta da un uomo e buttata a terra in mezzo alla strada. Lo stesso avrebbe poi fatto scivolare una mano nelle parti intime della giovane.
Le forze dell’ordine hanno quindi fermato Giuliano, concentrandosi su alcuni tagli e abrasioni presenti sulle braccia del giovane. Ascoltata dagli agenti, la vittima avrebbe riconosciuto la figura dell’aggressore, senza però ricordarsi i dettagli del volto. Sulla vicenda, però, restano aperti numerosi quesiti in merito a una possibile “coincidenza temporale” e un possibile scambio di persona.