Maltrattamenti, uomo minaccia moglie di morte: scattano le manette - QdS

“Vuoi separarti? Ti uccido!”, moglie denuncia 46enne violento: rinchiuso in carcere

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“Vuoi separarti? Ti uccido!”, moglie denuncia 46enne violento: rinchiuso in carcere

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sabato 09 Luglio 2022

La donna, dopo un ritiro momentaneo della denuncia, ha poi deciso di procedere nei confronti del marito violento che è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza

La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nell’ambito delle indagini a carico di un 46enne di Bronte (CT) indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale etneo ed eseguita in Misterbianco (CT) dai carabinieri della Stazione di Bronte.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati specializzati sui reati che riguardano la violenza di genere, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, hanno fatto luce sulle condotte poste in essere dall’uomo che si sarebbe reso responsabile di continui episodi di violenza nei confronti della moglie nel corso della loro vita matrimoniale iniziata nel 1996.

Le minacce di morte

Il responsabile avrebbe esercitato in famiglia un comportamento autoritario e, qualora contraddetto, ne sarebbero nati dei litigi anche per futili motivi.

Numerosi sarebbero stati gli episodi nel corso degli anni ma, nei primi giorni di giugno, l’uomo l’avrebbe anche accusata di presunte infedeltà minacciandola così di morte, alludendo in particolare ad un fatto di cronaca nera nel quale una donna del posto era stata uccisa dal marito.

La conseguente decisione della donna comunicata al marito di procedere alla separazione, pertanto, avrebbe scatenato l’ira dell’uomo, che avrebbe minacciato non solo di distruggere la casa ma anche di ucciderla. Il 46enne avrebbe inoltre “esteso” le sue invettive anche contro i genitori della moglie nell’abitazione dove si era appena trasferita, ancora minacciandola di morte qualora non avesse ritirato la denuncia sporta nei suoi confronti.

Il timore della moglie e il ritiro della denuncia

Il comportamento aggressivo e violento dell’uomo è stato confermato anche dal figlio minore della coppia ma, verosimilmente per un malcelato timore delle minacce del coniuge, la donna ha voluto comunicare ai carabinieri di Bronte di non voler più procedere nei suoi confronti, aggiungendo a discolpa di quest’ultimo che si era anche scusato con lei nonché, addirittura, affermando che il suo “stringerle le mani al collo” era da intendersi meramente uno “scherzo” e non una violenza fisica.

Il ripensamento della donna

Successivamente lo scorso 15 giugno la donna, dopo soli cinque giorni, forse per un travaglio interiore che le ha consentito di comprendere la necessità di porre fine al comportamento violento e vessatorio del marito, si è nuovamente presentata nella locale Stazione carabinieri comunicando, stavolta in maniera chiara e definitiva, la propria volontà di procedere nei confronti del marito che è stato successivamente associato al carcere catanese di piazza Lanza.

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