La presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, stamani sono atterrate nell'isola di Lampedusa
La presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, stamani sono atterrate nell’isola di Lampedusa, la quale per ora affronta un’emergenza a tutti gli effetti umanitaria. Il presidente del Consiglio nel corso della mattinata ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla situazione dei flussi migratori e sull’hotspot di Lampedusa.
Poche ore prima della visita, date le condizioni climatiche abbastanza buone, gli sbarchi non si sono fermati e ancora centinaia di migranti sono sbarcati sulla piccola isola siciliana. La giornata delle due rappresentanti istituzionali è iniziata con l’atterraggio, con l’aereo di Stato, all’aeroporto di Lampedusa dove sono state accolte, sotto bordo, dal prefetto di Agrigento Filippo Romano e dal governatore siciliano Renato Schifani.
Meloni e Von der Leyen sono state accompagnate dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dal commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson. La prima tappa è stata verso l’hotspot di Lampedusa. Dopo il corteo si è mosso verso il molo Favaloro, dove avvengono gli sbarchi. Solo nelle ultime 24 ore sono stati oltre 20 gli sbarchi avvenuti sull’isola.
Save the Children esorta Meloni e von der Leyen
In occasione della visita della presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, e della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Lampedusa, Save the Children esorta le istituzioni a ”mettere in campo una risposta coordinata tra gli Stati Membri dell’Unione Europea basata sui diritti umani”.
”Ancora una volta sono le persone più vulnerabili, soprattutto i minori che arrivano non accompagnati, inclusi bambini molto piccoli, le persone sopravvissute alla violenza di genere e le vittime di tortura e trattamenti inumani e degradanti, a pagare il prezzo di anni di mancanza di politiche coordinate tra gli Stati membri dell’Unione Europea”, sottolinea in una nota Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, aggiungendo che ”finché le politiche di deterrenza e il controllo dell’immigrazione prevarranno, queste situazioni sono destinate a ripetersi”.
”La Ue e Paesi Membri devono cooperare e coordinarsi per soccorrere le persone in difficoltà nel Mediterraneo, a partire dalla messa in campo di un sistema europeo strutturato di ricerca e soccorso in mare, agendo nel rispetto dei principi del diritto internazionale e dando una risposta congiunta che dimostri la solidarietà europea sancita nei suoi valori fondamentali – aggiunge – Ciò che è accaduto nei giorni scorsi a Lampedusa, dove a causa della situazione di eccezionale sovraffollamento le autorità hanno avuto difficoltà persino a fornire adeguatamente cibo e acqua alle persone appena arrivate, e di conseguenza queste ultime non hanno potuto godere dei loro diritti fondamentali, richiama l’Europa e i suoi Stati Membri a una responsabilità condivisa rispetto alla tutela delle persone che fuggono da guerre, violenza, povertà estrema, primi tra tutti i minori”.
”Esortiamo – prosegue Save the Children – inoltre, il Parlamento e il Consiglio europeo a mettere al centro delle negoziazioni sul Patto Asilo e Migrazione la protezione e rispetto dei diritti dei minori, a partire dalla velocizzazione e dalla semplificazione dei ricongiungimenti familiari, dal rafforzamento delle vie legali per ottenere protezione in Europa e dalla previsione di meccanismi obbligatori di relocation. Tutte queste sono strategie necessarie affinché i minori possano avere accesso a sistemi di accoglienza e di tutela adeguati, senza dover mettere in pericolo la propria vita o essere esposti ai rischi di tratta e di sfruttamento nel tentativo di raggiungere o attraversare l’Europa”.
Per quanto riguarda l’Italia, Save the Children rinnova l’appello alle istituzioni affinché ”si ampli la rete di accoglienza per i minori non accompagnati, a partire dall’attivazione di centri governativi di prima accoglienza in tutte le Regioni e l’ampliamento dell’accoglienza diffusa nella rete Sai dei Comuni, in modo da assicurare, secondo quanto stabilito dalla legge 47/17 un percorso di accoglienza e di inclusione sociale che risponda ai loro diritti, esigenze e vulnerabilità”.
Nel corso della conferenza stampa che si è svolta per l’occasione della visita a Lampedusa da parte di Meloni e von der Leyen, la premier si è espressa così per il problema dei minorenni che giungono a Lampedusa: “Ho sempre ritenuto che i percorsi di gestione dei migranti dovessero essere diversi, tra gli uomini soli in età da lavoro, e i minori con meno di 14 non accompagnati e le mamme”.
Il percorso di Meloni e von der Leyen a Lampedusa
Dopo l’arrivo il convoglio ha iniziato le sue tappe. Durante il tragitto un gruppo di cittadini ha voluto incontrare la presidente del Consiglio e la presidente della Commissione Europea. Così, fuori programma per la premier Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen durante la visita a Lampedusa i cittadini, guidati da Giacomo Sferlazzo, hanno lamentato le condizioni dell’isola. E la premier ha detto: “Stiamo lavorando per voi, anche le istituzioni europee sono oggi qui per voi”. E ha concluso: “Mandatemi una lettera in cui scrivete le problematiche dell’isola”. Poi sono risalite sull’auto per andare all’hotspot di Lampedusa.
Dopo avere lasciato l’hotspot di Lampedusa, dove però non hanno incontrato i migranti, la premier Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen sono andate al molo Favaloro dove avvengono gli sbarchi. La premier e la presidente della Commissione Ue si sono a lungo fermate ad osservare le barche semidistrutte dei migranti.
Le dichiarazioni della premier
“Confermo che nel Consiglio dei ministri di domani porteremo la norma per estendere al massimo consentito alle regole europee il trattenimento ai fini del rimpatrio di chi arriva irregolarmente in Italia, raccomandando al Ministero della Difesa di attivarsi immediatamente per realizzare queste strutture che sono necessarie”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza stampa a Lampedusa.
“Servono soluzioni serie, complesse, durature e che tutti lavorino nella stessa direzione. Non avrebbe senso che una parte si impegna per trovare soluzioni e un’altra parte che per ragioni ideologiche si impegna per smontarle”.
“Continuo a dire che di fronte ai flussi di migranti irregolari non risolveremo mai il problema parlando di redistribuzione. L’unico modo di affrontare seriamente il problema è fermare le partenze illegali. Questo è quello che ci chiedono i cittadini ma anche i rifugiati”. Ancora la premier Giorgia Meloni parlando a Lampedusa.
“Servono strumenti più efficaci di rimpatrio dei migranti illegali che vengano messi in campo dall’Unione europea e non dai singoli stati nazionali”. Ha aggiunto: “Credo anche, e ne parleremo in settimana, che un maggiore coinvolgimento delle Nazioni Unite sia assolutamente necessario”.
Parlando di soluzioni la premier ha citato “le proposte che l’Italia porta avanti dall’insediamento del nuovo governo, sui cui abbiamo trovato un lavoro comune con la presidente della Commissione europea”. E ha parlato di “accordi strutturali con i Paesi del Nord Africa per fermare le partenze e anche per evitare il dramma delle morti in mare” ma anche di “lotta più incisiva contro i trafficanti di esseri umani, anche uniformando le legislazioni dei paesi coinvolti, e abbiamo organizzato la Conferenza su sviluppo e migrazioni anche per lavorare su questo fronte” e “quote di immigrazione legale concordate soprattutto con i Paesi che collaborano al contrasto della migrazione illegale” oltre a una “efficace missione europea navale per contrastare gli scafisti e le partenze irregolari” e infine “strumenti più efficaci di rimpatrio dei migranti illegali che vengano messi in campo dall’Unione europea e non dai singoli stati nazionali”.
“Voglio ringraziare i cittadini di Lampedusa, persone che sono molto responsabili, persone molto belle. Mi ha fatto piacere avere occasioni di incontrarli e parlare con loro, ci siamo impegnati a render le loro condizioni sull’isola migliori. Lo abbiamo già fatto con un investimento di 45 milioni di euro per Lampedusa”.
Ho parlato al telefono, dopo avergli mandato una lettera, con il presidente del Consiglio europeo Michel. Sto aspettando risposta ufficiale, ma sono ottimista sul fatto che se ne discuterà. Anche perché in questi giorni ho parlato con tantissimi dei leader del Consiglio europeo e sono tutti molto sensibili a una materia che capiscono essere di rilevanza per ognuno di noi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la visita a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, rispondendo a chi domandava se il tema migranti è entrato nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo.
“Sul tema della Tunisia noi siamo per accelerare non solo l’implementazione della prima parte del memorandum, ma anche della seconda parte per un investimento in Tunisi per sostenere lo sviluppo”, dice. “E una cosa che va discussa secondo me anche dal Consiglio europeo è l’ipotesi di un sostegno al bilancio tunisino”, aggiunge. “Noi abbiamo su questo una opzione di investire delle risorse e abbiamo collegato l’accordo con il fondo monetario internazionale, ma forse l’Ue potrebbe ragionare anche di sostenere il bilancio tunisino”.
“Qui è in gioco il futuro che l’Europa vuole darsi, il futuro dell’Europa dipende dalla capacità di affrontare le sfide epocali e l’immigrazione illegale è sicuramente una di queste sfide. Von der Leyen lo sa bene, è sempre molto collaborativa e questo è molto importante”. Ha concluso la presidente del Consiglio dei Ministri.
Cosa ha detto la presidente della Commissione Europea
“È molto importante essere qui con voi oggi”, ha affermato la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a Lampedusa insieme alla Premier Giorgia Meloni, che ha ringraziato per l’invito. Von der Leyen ha anche citato la “incredibile cittadinanza di Lampedusa e i fantastici rappresentanti della Protezione civile e delle forze dell’ordine”.
“In questi giorni così drammatici, la comunità locale ha continuato a fare tutto il possibile per sostenere le persone in arrivo”, ha sottolineato. “Questa incredibile solidarietà riscalda il cuore: è molto importante ricordare che tutti coloro che sono coinvolti abitanti e autorità locali, migranti, sono coinvolti, imprigionati in una situazione che non hanno creato”.
Infine, nella tarda mattinata, poco prima delle 13:00 Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen hanno lasciato Lampedusa.