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Vitalizi, delibera annullata dalla Commissione contenziosa, è bufera

Vitalizi, delibera annullata dalla Commissione contenziosa, è bufera

Salta il taglio: tre voti a favore e due contrari. Zingaretti (Pd), “non è la nostra Italia”. Crimi (M5s) “la casta tiene il malloppo”. Salvini (Lega Nord), “noi contro i vecchi privilegi”. L’esultanza dell’avvocato degli ex parlamentari

Un’autentica bufera politica quella scatenatasi dopo il via libera, ieri a tarda sera, della Commissione contenziosa del Senato all’annullamento della delibera del Consiglio di presidenza che aveva deciso il taglio dei Vitalizi.

Nell’organismo, chiamato a esaminare i ricorsi presentati dai senatori, tre sono stati i voti a favore e due i contrari.

Per l’abolizione della delibera hanno votato il presidente della Commissione, il senatore dell’Udc Giacomo Caliendo e i due tecnici, i professori Gianni Ballarani e Giuseppe Della Torre. Contro hanno votato il vicepresidente Simone Pillon della Lega Nord e terzo componente politico, Alessandra Riccardi eletta tra le fila del M5s e poi passata alla Lega Nord.

Non appena si è diffusa, la notizia ha scatenato una serie di reazioni sui social, anche perché, per effetto dell’annullamento, il Senato dovrà non solo pagare i nuovi vitalizi ma anche restituire quanto tagliato dall’ottobre 2018, quando il provvedimento fu approvato su forte spinta del Movimento 5 Stelle.

“Sui vitalizi – ha commentato su Twitter il leader del Pd, Nicola Zingaretti – una scelta insostenibile e sbagliata. La Cassa integrazione è in ritardo e si rimettono i vitalizi. Non è la nostra Italia”.

E la vicepresidente del Senato, la dem Paola Taverna, ha twittato “Mentre c’è un Paese che lotta per rialzarzi, questi si riassegnano uno schifoso privilegio e lo fanno di notte, come i ladri. Già, proprio come i ladri”.

Furibondo il tweet del capo politico del M5S Vito Crimi “Ci provavano da mesi: lo hanno fatto di notte, di nascosto. Uno schiaffo al Paese che soffre. La casta si tiene il malloppo ma noi non molliamo. Chi dobbiamo ringraziare per questa operazione?”.

“Che schifo”, gli ha fatto eco, su Facebook, il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni: “Tutti contro il Movimento 5 stelle! Sono schifato e amareggiato! Noi non molliamo, ma questa gente deve vergognarsi!”.

“Niente da fare, per certi partiti politici i vitalizi sono come la cocaina: una droga! Sono dipendenti dal privilegio ai danni della gente. Pensate se non ci fosse il M5S, forse avrebbero sottratto i soldi destinati all’emergenza covid19 per reintrodurli e aumentarli? Roba da matti!”, ha scritto su Twitter Carlo Sibilia.

E la senatrice Barbara Lezzi, su Facebook, “Questo è frutto del ‘coraggio’ di guardare solo a se stessi. In un tempo tra i più bui che il nostro Paese si trova ad attraversare, ci sono ‘Onorevoli’ che pensano solo al loro tornaconto. Mi resta lo schifo per questi Dracula ma troveremo altre strade. Non si possono dare migliaia di euro per qualche giorno in Parlamento. È incivile”.

“Come Lega cercheremo di cambiare la decisione – ha commentato Matteo Salvini in tv – perché il ripristino dei vitalizi per gli ex senatori è una vergogna. La Lega si oppone e si opporrà sempre al ritorno dei vecchi privilegi”.

Di idea diversa l’avvocato – ed ex parlamentare di Forza Italia – Maurizio Paniz, che rappresenta mille tra ex senatori e deputati interessati ai vitalizi. Secondo Paniz la delibera era “ingiustificata a fronte della giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale e del diritto dell’Unione europea, in base alla quale di fronte a una situazione consolidata gli interventi di riduzione degli importi devono rispondere a cinque requisiti, nessuno dei quali era stato rispettato”.