Vitalizi, non sappiamo neanche copiare. Gli ex deputati all'Ars costano più che gli attuali - QdS

Vitalizi, non sappiamo neanche copiare. Gli ex deputati all’Ars costano più che gli attuali

Raffaella Pessina

Vitalizi, non sappiamo neanche copiare. Gli ex deputati all’Ars costano più che gli attuali

giovedì 14 Novembre 2019

La Sicilia non si allinea all’intesa raggiunta in sede di conferenza Stato-Regioni e sceglie tagli senza criterio e “a tempo” , anziché permanenti come le regioni più virtuose. In Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia tagli proporzionali fino al 50% degli assegni

PALERMO – Ce la farà la legge sul tagli ai vitalizi in Sicilia a non essere impugnata? Il testo varato dalla Commissione Ars soddisfa le “condizioni” poste dal governo nazionale nella manovra 2019?
“Bella domanda” ha risposto la deputata regionale grillina José Marano da noi interpellata.
“Dobbiamo aspettare e vedere quale sarà il testo definitivo che uscirà dall’Aula”, ha aggiunto.

Volente o nolente, la Regione Sicilia dovrà recepire il taglio ai vitalizi, così come tra l’altro già fatto da tutte le altre regioni italiane e questo dovrà avvenire entro la fine di dicembre, pena una pesante sanzione che si tradurrà in un taglio ai trasferimenti dallo Stato (tra i 20 e i 60 milioni di euro in meno).

Tutto nasce da una decisione del Parlamento nazionale che un anno fa, su volontà del Movimento Cinquestelle, ha tagliato i vitalizi del 40% sia ai deputati che ai senatori ed ha inserito nella legge di Stabilità la clausola che la stessa cosa l’avrebbero dovuta fare le Regioni.

In seguito, in Conferenza Stato-Regioni è stato messo a punto un modello dei tagli da apportare a cui si sono adeguate, chi più chi meno, tutte le altre regioni d’Italia.

La Sicilia “speciale” ha deciso di non allinearsi all’intesa raggiunta in sede di Conferenza Stato-Regioni. E, complici le molteplici resistenze incontrate, è stato deciso che il compito di operare i tagli venisse affidato ad una commissione speciale, istituita per l’appunto all’Ars: una scelta che di fatto ha diluito ancor di più i tempi.
Qualche giorno fa, finalmente, il testo è stato varato dalla commissione di merito ed è in attesa di essere calendarizzato per l’esame di Sala d’Ercole.

Nel testo “partorito” dalla commissione speciale e che dovrà essere approvato in Aula non ci sarà un ricalcolo integrale secondo il sistema contributivo, come fatto dalle altre Regioni, ma un mini-taglio lineare vicino al 9 per cento. In questo modo, il risparmio sarebbe molto inferiore. La proposta di legge adottata è quella che prende come base il testo presentato da Stefano Pellegrino (Forza Italia), Antonello Cracolici (Pd) e Nicola D’ Agostino (Sicilia Futura-Italia Viva) che prevede che dalla riduzione vengano esclusi tutti gli assegni di reversibilità.
E anche per la minima riduzione degli assegni diretti, il ddl motiva la decisione per il fatto che la Corte di Cassazione si era espressa a favore in merito a ricorsi di ex deputati a cui era stato ridotto l’assegno vitalizio. Ma la clausola più importante è che i tagli, a differenza delle altre Regioni, verranno applicati solo per tre anni.

Critico il Movimento 5 Stelle, che da tempo ha depositato invano un disegno di legge “La proposta di Pd e Forza Italia è un’autentica vergogna – ha detto la deputata Josè Marano – una legge truffa che raggira la normativa nazionale e riduce la rideterminazione dei vitalizi a piccoli spicci”.

Quanto al rischio di una impugnativa della legge e all’eventuale taglio dei trasferimenti, agli uffici dell’Ars sembrano essere tranquilli.
“Per me i vitalizi possono essere eliminati già domani mattina – aveva detto tempo fa il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci – Penso che questo tema debba essere affrontato con grande serenità d’animo”.
Intanto, nella seduta di ieri è stato incardinato il ddl sui vitalizi: gli emendamenti dovranno essere presentati entro le 12 di lunedì.
L’aula si terrà martedì prossimo alle 16, mentre alle ore 15 si riunirà la conferenza dei capigruppo.

Nel bilancio dell’Ars alla voce ex deputati il costo è di ben 18 milioni di euro, molto di più di quanto costano i 70 deputati in carica al Parlamento.

Il totale degli assegni vitalizi diretti erogati agli ex deputati è di 157, mentre gli assegni di reversibilità erogati ad altri aventi titolo sono 124, oltre alle pensioni erogate con il sistema pro rata diretti e di reversibilità che sono 40, ma sul sito non è specificato per ciascun ex deputato, o avente diritto, quanto viene erogato.

I tagli ai vitalizi per le Regioni sono normati nella ultima legge di stabilità nazionale n. 145, art. 1, commi 965,966 e 967: “Qualora gli enti di cui al primo periodo non vi provvedano entro i termini previsti, ad essi non è erogata una quota pari al venti per cento dei trasferimenti erariali a loro favore diversi da quelli destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, delle politiche sociali e per le non autosufficienze e del trasporto pubblico locale”.

In Lombardia ricalcolo dei vitalizi approvato all’unanimità, si risparmieranno 700mila euro l’anno
MILANO – Con la legge regionale del 6 giugno di quest’anno il Consiglio regionale lombardo ha approvato all’unanimità il ricalcolo dei vitalizi per gli ex consiglieri sulla base del metodo contributivo.

Il taglio medio sui 208 vitalizi degli ex consiglieri regionali lombardi tuttora erogati sarà mediamente del 7% (i vitalizi per i nuovi consiglieri così come l’indennità di fine mandato erano stati aboliti nel 2011 con la legge n.21: da allora in Lombardia i nuovi consiglieri regionali non percepiscono più il vitalizio). La nuova legge entrata in vigore a luglio esclude nuovi oneri per le casse regionali.

È stato in pratica adottato dalla Lombardia il modello di taglio proporzionale stabilito con un testo base in Conferenza Stato Regioni. La riduzione considera l’importo lordo dei vitalizi, senza tenere conto della riduzione temporanea di cui agli articoli 3 e 4 della legge regionale 1 ottobre 2014, n. 25 (Interventi per la riduzione dei costi della politica).

In Piemonte risparmio da 550mila euro l’anno grazie a tagli “permanenti”
TORINO – Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato all’unanimità la legge che entrerà in vigore il 1° gennaio 2020 sul taglio ai vitalizi degli ex consiglieri, e che porterà a un risparmio di circa 550 mila euro l’anno.

Un emendamento sottoscritto da tutti i gruppi ha poi introdotto una ulteriore riduzione per chi percepisce un doppio vitalizio, con un taglio che andrà dal 20% al 67% sulla quota regionale. Riguarderà 15 percettori, con un risparmio di circa 145 mila euro.

Anche il Piemonte si è adeguato a quanto stabilito in conferenza Stato-Regioni, applicando la tabella di tagli proporzionali e il taglio applicato non è a tempo ma permanente.

La Regione speciale Friuli Venezia Giulia si adegua all’intesa
raggiunta dalla Conferenza Stato-Regioni: tagli dall’1 luglio
TRIESTE – Anche il Consiglio regionale della regione autonoma Friuli Venezia Giulia si è adeguata al taglio dei vitalizi con il ricalcolo stabilito in conferenza Stato-Regioni.

Il ricalcolo dei vitalizi di 199 ex consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia è destinato ad entrare in vigore l’1 luglio, quattro mesi prima del previsto. Con la approvazione di questa legge vengono rideterminati, al ribasso, i vitalizi degli ex consiglieri e assessori regionali.

Il risparmio, a seguito del calcolo dei vitalizi con metodo contributivo e non retributivo, sarà di circa 700-800mila euro l’anno, su una spesa complessiva attuale di circa 7,5 milioni di euro. Il taglio dei vitalizi, quindi, in media sarà del 10%. è stata inoltre esclusa la possibilità che il vitalizio possa aumentare ma che possa essere integrato se scende sotto il doppio del minimo previsto dall’Inps.

La Campania taglia 2,7 milioni di euro ai 232 ex consiglieri
NAPOLI – Il 29 maggio scorso il Consiglio regionale della Campania ha approvato (con 39 voti a favore ed una sola astensione) la legge che prevede un taglio dei vitalizi per i 232 ex consiglieri.

Il provvedimento è finalizzato, si legge nel testo della legge, a conseguire un risparmio di spesa in una più generale ottica di riduzione dei cosiddetti costi della politica, nel recepire quanto ha formato oggetto dell’Intesa Stato-Regioni. La riduzione sarà almeno del 20 per cento su una spesa annua che ad oggi è di 10,7 milioni di euro. Un risparmio quindi di 2,7 milioni di euro.
La legge, che prevede un ricalcolo secondo il metodo contributivo, è entrata in vigore dopo la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione anche se avrà effetto dal prossimo mese di dicembre.

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