Sono oltre 300 le mensilità erogate ad ex deputati e mogli di quelli deceduti
Per quanto siano lontani i tempi in cui, nel pieno dell’ascesa del Movimento 5 Stelle, il tema dei costi della politica era costantemente al centro dell’attenzione, parlare delle spese che l’Assemblea regionale siciliana affronta per remunerare gli eletti è sempre interessante. Su quanto percepiscono mensilmente i deputati il dibattito è sempre aperto, tra chi tiene conto dell’indennità e della diaria spettante a ogni onorevole e chi invece suggerisce di tenere conto soltanto della prima, in quanto la seconda serve per sostenere le spese, comprese quelle dei collaboratori personali.
I costi della Regione
Una voce che invece spesso rimane fuori dai radar è quella riguardante i bonifici che mese dopo mese vengono fatti a chi a Palazzo dei Normanni c’è stato e non c’è più. Parliamo dei vitalizi e delle pensioni spettanti agli ex deputati. A percepire i lucrosi vitalizi calcolati con il sistema retributivo – istituto abolito nel 2012 ma ancora vigente per coloro che ne avevano maturato il diritto in precedenza – sono in 134 per un importo mensile che complessivamente si aggira sui 652mila euro. A essi vanno aggiunti i 109 vitalizi di reversibilità ricevuti dalle mogli degli ex deputati deceduti: la cifra in questo caso supera i 476mila euro.
Superata l’era dei vitalizi, chi ha maturato il diritto ha ricevere una mensilità per l’esperienza all’Ars ha iniziato a percepire pensioni calcolate con un sistema contributivo simile a quello dei dipendenti pubblici e che prevede una trattenuta mensile dell’8,80 per cento. Tra le novità introdotte c’è il requisito che prevede di avere svolto un mandato parlamentare pari ad almeno cinque anni e l’età minima di 65 anni prima di poter conseguire l’assegno (60 anni per chi ha svolto due mandati), oltre alla sospensione delle erogazioni nel caso di nuova elezione all’Ars, al parlamento nazionale o all’europarlamento.
Le pensioni
Le pensioni oggi erogate si dividono tra quelle calcolate con il sistema pro-rata (un misto tra sistema retributivo e contributivo), che sono 58 per una spesa mensile di 323mila euro, e le pensioni totalmente calcolate con il sistema contributivo, in totale 12 per una spesa mensile di 17mila euro. Al conteggio, infine, vanno aggiunti sei pensioni di reversibilità, che pesano sul bilancio dell’Ars 22mila euro al mese.