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La vite ad alberello di Pantelleria è un esempio di sostenibilità

redazione

La vite ad alberello di Pantelleria è un esempio di sostenibilità

venerdì 21 Giugno 2024

Il Parco dell’Isola ha presentato a Milano una monografia che racconta la tradizionale coltivazione pantesca: una pratica agricola che dieci anni fa è stata riconosciuta come patrimonio dell’Umanità

PANTELLERIA (TP) – Si intitola “Racconti di Vite”, la monografia realizzata dall’Ente Parco Isola di Pantelleria sul tema della coltivazione della vite ad alberello. Un numero unico, dedicato a questa antica e prestigiosa pratica, che raccoglie i punti di vista dei protagonisti e degli appassionati dell’Isola.

Dieci anni fa, la pratica agricola tradizionale della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria veniva riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’Umanità. È proprio in occasione del decennale di questo importante riconoscimento che la monografia, presentata al centro Brera di Milano, è stata realizzata.

A coordinare il progetto editoriale è stato il commissario straordinario del Parco, Italo Cucci che, nel suo intervento dinnanzi alla stampa, ha citato con orgoglio i saluti e gli apprezzamenti ricevuti con una lettera di Giorgio Armani. Cucci ha parlato dell’unicità di Pantelleria che lo ha portato a sceglierla come luogo di sua residenza ormai da anni, nonché dell’impegno, nel suo nuovo ruolo di commissario, per promuovere e raccontare la bellezza di una terra che ama definire continente, un concentrato di culture.

La direttrice, Sonia Anelli, ha ribadito l’obiettivo del Parco verso una sempre migliore fruibilità dell’Isola, nell’ottica di un turismo sostenibile: traguardo possibile grazie alle strategie che hanno portato all’ottenimento della Cets, la carta europea del turismo sostenibile, che ha coinvolto gli operatori panteschi nei progetti a sostegno dell’ambiente e di valorizzazione del territorio e della cultura. Iniziative in collaborazione con l’Amministrazione comunale e il Consorzio dei vini doc di Pantelleria.

La vice sindaca Adele Pineda ha parlato della ricchezza dell’offerta turistica che include paesaggio, storia, archeologia, cultura e sapori. Elementi concentrati nella settimana Unesco a Pantelleria, dal 13 al 19 settembre, in coincidenza con l’importante momento della vendemmia. Una festa che celebra l’Isola, pronta ad accogliere tutti grazie alla facilità dei collegamenti diretti con le principali tratte italiane fino ad ottobre e con gli aeroporti di Palermo, Catania, Trapani tutto l’anno.

Pier Luigi Petrillo, fra i relatori del dossier di candidatura, ha presentato un focus sul riconoscimento immateriale Unesco. Nel 2014 con Pantelleria, per la prima volta, viene riconosciuto il legame tra uomo e natura. Viene valorizzato l’elemento di sostenibilità, in quanto coltivare la terra significa proteggere il paesaggio dai cambiamenti climatici e dal dissesto idrogeologico.

Pantelleria esempio mondiale di sostenibilità

Pantelleria diventa così esempio mondiale di sostenibilità, laddove nell’antica tecnica della conca, dove dimora la vite ad alberello, si crea un perfetto microclima capace di sopperire alla scarsità di acqua. Un altro elemento caratterizzante il riconoscimento è quello della cura del terreno, che permette di frenare il rischio incendi in quanto il fuoco si ferma in prossimità dei terreni coltivati.

La valenza del riconoscimento Unesco incentiva il flusso turistico come dimostra una ricerca in corso, di cui Petrillo anticipa i primi dati: nel 2022 l’incremento di visitatori nei luoghi di cultura è dell’1,9% mentre nei siti patrimonio dell’umanità si registra un +6,47%. Notevole è, anche, l’incremento delle attività che sorgono sui territori Unesco con un +41.9% dopo il riconoscimento.

Il turismo la nuova frontiera dell’agricoltura

Ed è proprio il turismo la nuova frontiera dell’agricoltura, inteso come condivisione e conoscenza. Questo il messaggio lanciato dal presidente del Consorzio doc Pantelleria, Benedetto Renda. La produzione che si identifica con attività storiche, resilienti, eroiche, deve far fronte ai nuovi consumi. In tal senso il riconoscimento Unesco ha dato una nuova strategia di promozione del territorio; una nuova narrazione delle pratiche e delle tradizioni pantesche che il Consorzio ha avviato con gli enti dell’Isola.

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