Home » Vito Riggio lascia la Gesap, ufficiali le dimissioni dall’aeroporto di Palermo

Vito Riggio lascia la Gesap, ufficiali le dimissioni dall’aeroporto di Palermo

Vito Riggio lascia la Gesap, ufficiali le dimissioni dall’aeroporto di Palermo
Vito Riggio, Presidente Gesap Palermo

L’amministratore delegato dimissionario di Gesap, la società che gestisce il Falcone-Borsellino, ha ripensato ai termini delle sue dimissioni

Vito Riggio lascia ufficialmente l’aeroporto di Palermo. L’amministratore delegato dimissionario di Gesap, la società che gestisce il Falcone-Borsellino, ha ripensato ai termini delle sue dimissioni.

Qualche giorno fa aveva deciso di rimanere in sella fino a quando non si sarebbe approvata la proposta di bilancio davanti all’assemblea dei soci «ma capisco che c’è fretta di provvedere diversamente», scrive in una lettera inviata al Cda e al sindaco. In effetti sono state molte pressioni e molti malumori per questa sua scelta di rimanere in sella per almeno sino alla metà di giugno, questi apparivano i tempi tecnici necessari.

La riflessione di Riggio

L’ex presidente dell’Enac, ha fatto una riflessione del tutto solitaria e ha scritto che toglie il disturbo subito, «del resto – i dati del bilancio 2024 confermano che i due anni trascorsi sono i migliori di tutta la storia della società».

Si chiude così quella che è stata una governance che ha dato risultati, ma ha sofferto di molte turbolenze nei rapporti fra l’Ad e i vari attori politici che hanno un ruolo sul destino di Gesap. Appena dieci giorni fa si è consumato il passaggio che ha trasformato il presidente della Regione, Renato Schifani, da essere lo sponsor più determinato di Riggio a colui che ha fatto calare la mannaia per defenestrarlo. Colpa di una dichiarazione di Riggio con cui aveva posto qualche dubbio sulla mossa della Regione di proporre al governo la eliminazione dell’addizionale municipale sui quattro aeroporti minori della Sicilia, favorendo così la convenienza delle compagnie low cost a investire.

Lo scontro all’aeroporto


Ma sullo sfondo, comunque, resta la vera questione di uno scontro che va avanti da tempo e che era l’unica ragione che teneva Riggio in quella poltrona: la privatizzazione dello scalo. La sua esperienza e i suoi contatti potevano agevolare il processo. A un certo punto la lentezza con cui si procede aveva spinto Riggio a plateali dimissioni nel tentativo di accelerare; poi le ha ritirate perché Roberto Lagalla pubblicamente aveva dato il via libera all’ingresso dei privati. Solo che operativamente la questione viene trattata com molta calma, con molta lentezza, con interesse moderato.