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Il vivaio della Regione dove sono state distrutte 28mila piantine: “Sito da sostenere per turismo e studio”

Il vivaio della Regione dove sono state distrutte 28mila piantine: “Sito da sostenere per turismo e studio”
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Nel mirino del partito democratico è finita la gestione del vivaio di Piano Noci, a Polizzi Generosa, nel Palermitano

Un depotenziamento che ha portato alla distruzione di migliaia di piantine. Nella Sicilia alle prese con la siccità e la desertificazione, dove ogni anno gli incendi distruggono migliaia di ettari di terreno danneggiando interi ecosistemi, l’interrogazione parlamentare depositata all’Assemblea regionale siciliana dal Partito Democratico solleva l’ennesimo punto di domanda sull’efficacia delle azioni delle istituzioni nel contrasto dei fenomeni collegati ai cambiamenti climatici.

Nel mirino dei dem è finita la gestione del vivaio di Piano Noci, a Polizzi Generosa, nel Palermitano. “Il governo ne è a conoscenza?”, è la domanda che, come di consueto, apre le richieste di chiarimento formulate dagli esponenti d’opposizione.

Il centro vivaistico della Regione

Quello di Piano Noci è uno dei siti che fanno parte del Centro Vivaistico della Regione. A metà anni Settanta la Regione contò quasi quaranta vivai, che poi, in seguito a un’attività di razionalizzazione del settore, furono ridotti a meno di dieci.

Oggi in totale sono 16, dislocati nelle nove province, a cui si aggiungono i centri di conservazione del germoplasma vegetale di Godrano e Noto.

Il compito del Centro Vivaistico è quello di prendersi cura della qualità del materiale di propagazione forestale, con l’obiettivo di conservare la biodiversità e “per la corretta realizzazione di imboschimenti, rimboschimenti, ricostituzione boschiva di popolamenti forestali degradati, impianti di arboricoltura da legno, nonché interventi di riqualificazione urbana e di valorizzazione del paesaggio”. Tutti temi che anche i non addetti ai lavori affermerebbero essere importanti in una fase storica come quella in cui viviamo.

Tuttavia, nel centro di Piano Noci, nel cuore del Parco delle Madonie, a poco più di mille metri sul livello del mare, la situazione è tutt’altro che rosea. Ed è per questo che il Partito Democratico – primo firmatario dell’interrogazione è il deputato regionale Mario Giambona – ha deciso di sottoporre la questione al governo Schifani.

La situazione a Piano Noci

“Il complesso boscato, al cui interno ricade il vivaio è stato acquisito dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana con decreto di esproprio n. 24 del 1958, il quale interessava una superficie totale di 180mila ettari”, viene ricostruito nel testo depositato negli uffici di Palazzo dei Normanni. In quest’area, il vivaio occupa uno spazio di cinque ettari, mentre due e mezzo sono costituiti da boschi e strutture logistiche di diverse natura. 

“La prima produzione è risalente all’anno 1960 – continua l’interrogazione – Presso il vivaio fino a qualche anno fa si produceva la maggior parte del postime forestale (Latifoglie, Conifere e Abies nebrodensis) impiegato per la maggior parte dei rimboschimenti da effettuare nella provincia di Palermo e, sulla base di specifiche necessità, anche in altre province”.

Il regolamento prevede che per gli enti pubblici – comprese le scuole – la fornitura sia gratuita, mentre per i privati il prezzo stabilito dalla Regione è di 1,10 euro a piantina. Da tempo, però, l’attività del vivaio di Polizzi Generosa risulta essersi ridimensionata.

“Analizzando i dati dal 2008 al 2019 – sottolineano i deputati del Pd – si rileva che la produttività del vivaio è stata notevolmente ridotta, in particolare rispetto a Latifoglie e Conifere si contano un numero di piantine prodotte in giacenza rispettivamente pari a 711.300 e 245.760 nel 2008, contro 294.050 e 29.300 del 2019”.

Il calo, che si è riflettuto negli anni anche in termini di occupazione passando “da cinquanta unità di personale alle tre attuali”, sarebbe stato causato da una riduzione dei finanziamenti disposti dalla Regione. “Per ciascuna annualità del biennio 2008-2009 registravano la somma di 600 mila euro, mentre negli anni successivi si riscontrano allocazioni irregolari, dai 30mila ai 210 mila euro, se non addirittura l’assenza di una previsione di spesa”, viene messo in evidenza nell’interrogazione. Dove infine si punta il dito su un fatto accaduto nel 2024: “Si segnala che lo scorso anno la giacenza in vivaio di postime di età superiore a dieci anni in condizioni di sofferenza, dopo le dovute comunicazioni al Comando Corpo Forestale, ha comportato la distruzione di circa 28mila piante”.

La proposta al governo

Da parte dell’opposizione, le possibilità per rilanciare l’attività del vivaio di Piano Noci non mancherebbero. “La visita al vivaio forestale di Piano Noce rientra fra i percorsi naturalistici del territorio di Polizzi Generosa, indicata soprattutto per le scolaresche, in particolare per la coltivazione delle piantine di Abies nebrodensis, che verranno poi utilizzate per l’inserimento in ambiente naturale. A tal proposito, si pone in evidenza che il cosiddetto abete dei Nebrodi è un albero della famiglia delle Pinaceae, endemico in Sicilia da circa novemila anni, la cui popolazione è costituita da una trentina di esemplari presenti nell’area di Polizzi Generosa”.

Tra le proposte c’è anche quello di fare del vivaio una sede formativa per gli studenti di Scienze Forestali, avviando una convenzione con l’Università di Palermo. “Sul modello della convenzione fra la Riserva Naturale Biogenetica di Vallombrosa e l’Università degli studi di Firenze”, viene suggerito.