Province, si vota tra il 15 aprile e il 30 giugno 2024 - QdS

“Voto Province, individuata finestra tra il 15 aprile e il 30 giugno 2024”

“Voto Province, individuata finestra tra il 15 aprile e il 30 giugno 2024”

giovedì 10 Agosto 2023

Il presidente della I Commissione (Affari istituzionali) all’Assemblea regionale siciliana
Il Parlamento siciliano al lavoro per ridare centralità agli enti intermedi

PALERMO – Nello scorso mese di luglio la Consulta ha redarguito la Regione siciliana sul continuo posticipo del voto per le Province e le Città Metropolitane. Il Quotidiano di Sicilia ha incontrato Ignazio Abbate, deputato regionale della Nuova Dc Sicilia e presidente della I Commissione Affari Istituzionali all’Assemblea regionale siciliana, impegnato a realizzare un nuovo disegno di legge per eleggere gli organi di governo provinciale.

Onorevole Abbate come commenta questa importante sentenza della Consulta, visto il suo impegno per la rinascita delle Province in Sicilia?

“Il lavoro fatto in questi mesi per redigere ed approvare un nuovo disegno di legge che porti al voto di primo livello per il governo degli enti intermedi siciliani nasce anche dalla consapevolezza che in questi anni i continui rinvii delle elezioni di secondo livello con la nomina di commissari ha determinato un danno nei confronti dei Liberi Consorzi principalmente per i servizi che in questi anni hanno erogato. L’aver approvato nei giorni scorsi un nuovo provvedimento che posticipa al 31 dicembre 2024 il commissariamento delle Province è motivato esclusivamente dalla necessità di avere una nuova legge che ridia centralità agli enti intermedi con un governo eletto direttamente dal popolo”.

In un suo intervento ha dichiarato che “le Province sono un ente intermedio necessario al raccordo tra Regione e Amministrazioni locali”, la Regione come intende procedere per il ripristino immediato di questi organi di governo?

“Nel disegno di legge esitato dalla Commissione che presiedo è stata già individuata una finestra temporale per il voto compresa tra il 15 aprile e il 30 giugno che è la prima finestra utile per votare”.

La Consulta ha dichiarato che “a tale situazione deve essere posto rimedio senza ulteriori ritardi, attraverso il tempestivo svolgimento delle elezioni”, secondo lei i tempi sono maturi? Si potrà procedere a una tornata elettorale immediata già nell’autunno 2023?

“No, impossibile, non ci sono i tempi tecnici per approvare definitivamente la legge ed avere il via libera da parte del governo nazionale con la modifica della legge attuale”.

Se non si andasse ad elezioni nel breve tempo, come chiede la Consulta, e il mandato dei Commissari Straordinari scadesse, cosa accadrebbe agli enti provinciali? Cosa comporterebbe per i cittadini?

“Per fortuna è stata approvata una nuova norma alla luce del disegno di legge in itinere approvato, che dà la possibilità di slittamento del commissariamento ad oltre il 31 agosto proprio per andare al voto. In ogni caso per quella data dovranno essere sostituiti i commissari che, per espressa volontà del parlamento, potranno essere soltanto dirigenti in servizio e non in quiescenza”.

Qual è ad oggi lo stato dell’arte della Riforma regionale sulle competenze delle Province e delle Città metropolitane? Quali passi sono stati fatti e quali si dovranno compiere nelle prossime settimane?

“Nel disegno di legge esitato dalla commissione, in linea con la norma in itinere a livello nazionale, si da mandato agli assessorati di competenza e successivamente al Parlamento di trasferire le competenze in materia di rifiuti, acqua, autorizzazione ambientale e tanti altri minori competenze, entro 24 mesi dall’approvazione dell’entrata in vigore della legge. Questo anche e principalmente per quantificare e trasferire agli enti intermedi le risorse finanziarie per poter gestire ulteriori servizi che attualmente non ha.”

Pierpaolo Galota

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