In attesa della circolare attuativa dell’Inps, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, ecco cosa sappiamo sui voucher o buoni lavoro
Il decreto Lavoro ha innalzato la soglia di utilizzo da 10mila a 15mila euro annui. Ma potranno essere utilizzati solo in alcuni settori. La procedura per usufruire di questi buoni non è ancora stata attivata.
In attesa della circolare attuativa dell’Inps, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, ecco cosa sappiamo sui voucher o buoni lavoro.
Quanto valgono i voucher Inps 2023
Il decreto Lavoro, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale all’inizio di maggio, ha dato il via libera ai nuovi voucher lavoro, cioè i buoni per le prestazioni occasionali: la soglia di utilizzo è stata innalzata dal provvedimento da 10mila a 15mila euro annui.
Ogni voucher Inps ha un importo pari a 10 euro lordi all’ora, cioè 7,5 netti. Nell’arco dell’anno solare, l’insieme dei compensi occasionali percepiti dal lavoratore non deve superare i 5mila euro.
La procedura per utilizzare i voucher
La procedura per usufruire di questo voucher non è ancora stata attivata e si attende la circolare attuativa dell’Inps, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.
(in aggiornamento)
Perché sono stati reintrodotti i voucher
Questa forma di pagamento era stata reintrodotta, in una forma diversa rispetto al passato, dall’ultima Manovra. Nati nel 2003, i buoni lavoro erano stati allargati nel 2012 e poi praticamente aboliti nel 2017. Erano poi tornati in forma ridotta nel 2018. Ora il decreto Lavoro ha appunto introdotto altre novità rispetto alla Legge di bilancio. I nuovi voucher, comunque, potranno essere utilizzati solo in alcuni settori
Cosa sono i voucher
Si tratta di una forma di pagamento che i committenti, cioè i datori di lavoro, possono scegliere di utilizzare per ricompensare alcune prestazioni di lavoro accessorio. Si tratta, quindi, di prestazioni occasionali, svolte al di fuori di un normale contratto di lavoro e in modo discontinuo e saltuario. I voucher non sono tassati, quindi la spesa è ridotta per l’azienda che li utilizza. Inoltre, l’unica copertura prevista è quella Inail per infortuni.
Per chi valgono i voucher
Come detto, però, i voucher lavoro – nella versione reintrodotta dal governo Meloni – valgono solo per alcuni settori. Vale a dire: lavoro domestico; servizi alla persona (ad esempio baby sitting e ripetizioni private); agricoltura; discoteche, sale da ballo e night-club; alberghi, bar e ristoranti
In questi settori, in particolare, ciascun committente può utilizzare i voucher fino alla soglia massima di 10mila euro.
A pagare con i voucher possono essere:
- Lavoratori autonomi;
- Professionisti;
- Imprenditori;
- Associazioni;
- Fondazioni;
- Enti di natura privata;
- Amministrazioni pubbliche.
Per quanto riguarda l’agricoltura, i pagamenti con i buoni lavoro non possono riferirsi a più di 45 giornate di lavoro effettive.
Per i lavoratori degli altri settori, invece, se si rimane entro questo limite non cambia lo status di inoccupato o disoccupato.
Per chi lavora nei settori degli stabilimenti termali, dei congressi, delle fiere, degli eventi e dei parchi di divertimento, invece, i voucher possono essere utilizzati fino a un valore di 15mila euro annui. Inoltre, le aziende di questi settori possono utilizzare questa forma di pagamento solo se hanno fino a 25 dipendenti a tempo indeterminato: il vincolo, quindi, è stato spostato da 10 a 25.
Dove acquistare i voucher
I buoni lavoro possono essere acquistati in tabaccheria, ma poi per utilizzarli bisogna seguire una procedura telematica precisa. Per gestire l’acquisto e l’utilizzo dei voucher, l’Inps ha predisposto un sistema online.
Una cosa che non si dice mai e che se venisse applicata dalle aziende probabilmente l’uso dei voucher per prestazioni veramente occasionali è che nel caso la prestazione lavorativa venga effettuata a favore di un committente imprenditore o professionista il committente o professionista deve provvedere nei confronti dei lavoratori occasionali ad ottemperare tutti gli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/2008 e in particolare:
redigere il documento di valutazione dei rischi,
nominare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (R.S.P.P.),
nominare gli addetti antincendio e fargli frequentare appositi corsi
nominare gli addetti al primo soccorso e all’evacuazione e fargli frequentare appositi corsi
frequentare i corsi di formazione obbligatori e farli frequentare ai lavoratori,
nominare il medico competente, e provvedere ala Sorveglianza sanitaria
provvedere alla formazione, informazione ed addestramento specifico;
Mettere a disposizione i D.P.I. individuati dalla valutazione dei rischi per la specifica mansione ricoperta.
La mancata ottemperanza di questi obblighi comporta per il committente o professionista le sanzioni previste dal D.Lgs. 81/2008.
Se una azienda dovesse avvalersi di un lavoratore occasionale anche per un solo giorno dovrebbe prima fargli fare tutti i corsi sulla sicurezza