Vulcani, Stromboli mette paura, ma l'allarme rientra - QdS

Vulcani, Stromboli mette paura, ma l’allarme rientra

redazione web

Vulcani, Stromboli mette paura, ma l’allarme rientra

lunedì 20 Luglio 2020

All'alba di ieri due forti esplosioni, meno intense comunque di quelle del tre luglio dello scorso anno, avvertite dalla popolazione. Lapilli su tutta la terrazza del cratere e lungo la Sciara del fuoco, ma nessun danno

Per quanto meno intense rispetto a quelle del tre luglio dello scorso anno, due forti esplosioni dello Stromboli sono state distintamente avvertite alle cinque di ieri mattina dalla popolazione.

I lapilli sono finiti su tutta la terrazza del cratere e lungo la Sciara del fuoco, provocando paura nell’isola delle Eolie, in questo periodo affollata di turisti.

Per fortuna non sono stati registrati danni, mentre lo scorso anno l’eruzione provocò la morte di un escursionista, sorpreso dall’inferno di fuoco quando si trovava in sommità, a quota 900 metri, sul versante di Ginostra, il piccolo borgo di Stromboli raggiungibile solo via mare e che nel periodo invernale conta appena 40 abitanti, metà dei quali tedeschi.

Il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, ha rassicurato la popolazione: gli eventi non sono paragonabili alle esplosioni parossistiche del 2019, trattandosi di fenomeni più frequenti (se ne stimano due l’anno negli ultimi quarant’anni) e significativamente meno forti: è il motivo per cui non si è attivato il sistema acustico di allerta. Adesso la situazione è tranquilla”.

Ma è proprio al sindaco che gli abitanti chiedono di attivarsi con urgenza per realizzare gli interventi infrastrutturali di sicurezza.

“La nostra vita – ha spiegato Gianluca Giuffrè, titolare di un minimarket – dipende dalla piena funzionalità del pontile e passa anche dalla messa in sicurezza dei costoni rocciosi. A Ginostra nulla è stato fatto dallo scorso anno, quando dopo l’eruzione ci fu assicurato che ci sarebbero stati interventi immediati”.

“Da settimane – ha aggiunto Riccardo Lo Schiavo, abitante di Ginostra – il vulcano faceva percepire un’attività intensa, tuttavia nessun segnale di preallerta era giunto dalle autorità.

Appare inconcepibile che dopo oltre sette anni e un finanziamento di quasi novecentomila euro, il Comune di Lipari non sia riuscito neppure ad avviare i lavori di messa in sicurezza del pontile che rappresenta la principale via per garantire una rapida evacuazione”.

“Ma ci sono – ha aggiunto – anche altri interventi rimasti solo sulla carta: il consolidamento del costone roccioso su cui poggia l’abitato e che sovrasta la stradina di accesso al pontile, il potenziamento del segnale telefonico, una adeguata cartellonistica indicante i comportamenti da tenere e i punti di raccolta da raggiungere in caso di eruzione, la ristrutturazione della chiesetta, l’ideale punto di riunione in caso di calamità, il ripristino e la manutenzione programmata di stradine e sentieri”.

Per nulla preoccupato è un tour operator dell’isola, Mario Cincotta.

“E’ tutto tranquillo – ha detto – e non c’è alcun motivo di panico. Il vulcano ha fatto solo il suo mestiere. Da due giorni era in piena attività stromboliana offrendo uno spettacolo affascinante sia dal mare che da quota 290”, il limite che non può essere valicato dagli escursionisti per motivi di sicurezza.

Sull’esposione dello Stromboli il dirigente generale della protezione civile siciliana, Salvo Cocina, con i tecnici e gli esperti dei dipartimenti regionale e nazionale, dell’Ingv, sta seguendo l’evoluzione del fenomeno, del quale è stato informato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

Nelle riunioni online svoltesi ieri mattina è stato disposto, a fini precauzionali, l’invio di tecnici del dipartimento regionale per rafforzare temporaneamente il presidio del Coa (Centro operativo avanzato), dove comunque è presente h24 il personale della Protezione civile siciliana.

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