Vulcani, studio UniPa, droni per prevenire le eruzioni - QdS

Vulcani, studio UniPa, droni per prevenire le eruzioni

Vulcani, studio UniPa, droni per prevenire le eruzioni

martedì 03 Novembre 2020

Un team internazionale guidato dall’Ucl (Uk) e che include il gruppo di ricerca di Vulcanologia del dipartimento di Scienze della merra e del Mare – Distem dell’Università di Palermo, ha sviluppato e utilizzato una nuova tecnologia basata sull’uso dei droni per la misura dei gas vulcanici emessi dai vulcani attivi. La ricerca è stata condotta sul vulcano Manam in Papua Nuova Guinea.

I risultati conseguiti consentiranno alle comunità locali di prevedere meglio le future eruzioni e alla comunità scientifica internazionale di meglio comprendere come i vulcani contribuiscono al ciclo globale del carbonio, che gioca un ruolo chiave nel sostenere la vita sulla terra. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Science Advances dell’Aaas – American Association for the Advancement of Science dimostrano per la prima volta come l’uso combinato di misurazioni aeree, da terra e satellitari permetta di esplorare i vulcani più inaccessibili e attivi del pianeta.

La ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto ‘Above’ del Deep Carbon Observatory una comunità globale di scienziati impegnati in unaricerca decennale (finanziata dalla Alfred P. Sloan Foundation di Washington) finalizzata a una migliore comprensione del ciclo naturale terreste del carbonio. Il progetto ha coinvolto specialisti dal Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Italia, Svezia, Germania, Costa Rica, Nuova Zelanda e Papua Nuova Guinea, le cui expertise spaziano dalla vulcanologia all’ingegneria aerospaziale.

Queste nuove conoscenze sono pertanto preziose per aiutare i programmi di monitoraggio e mitigazione della pericolosità vulcanica sull’isola di Manam che, sebbene remota, conta una consistente popolazione locale. Le ultime grandi eruzioni del Manam, tra il 2004 e il 2006, hanno devastato vaste porzioni dell’isola, e hanno costretto una popolazione di circa 4.000 persone a spostarsi verso la terraferma; i loro raccolti sono stati distrutti, e le risorse idriche contaminate.

Uno dei co-autori dello studio, il professore dell’Università di Palermo, Alessandro Aiuppa, ha descritto i risultati dello studio come “un vero progresso in campo vulcanologico”, aggiungendo: “Dieci anni fa, i vulcanologi si sarebbero dovuti limitare a osservare a distanza le emissioni di un gigante in attività come il Manam, e immaginare quanto intense fossero le sue emissioni di CO2. Oggi, possiamo utilizzare i droni per volare attraverso i gas craterici, e misurane la composizione. Il carbonio rilasciato dal vulcanismo globale rappresenta oggi meno dell’uno per cento del bilancio totale delle emissioni totali, che è dominato dalle attività umane. In pochi secoli, gli esseri umani si sono sostituiti ai vulcani nel determinareil bilancio della CO2 nell’atmosfera”.

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