Le imprese più attive nel welfare hanno un tasso di produttività che aumenta del 6% nel biennio, triplo rispetto alla media del 2,1%. Anche l’occupazione sal attestandosi all’11,5% rispetto alla media del 7,5%
La crisi scatenata dall’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha cambiato la cultura di gestione dell’impresa: salute e sicurezza dei lavoratori diventano centrali e per molte Pmi il welfare aziendale avrà sempre maggior rilievo. Welfare aziendale che esce quindi rafforzato e si afferma come leva strategica per affrontare l’emergenza e per la ripresa sostenibile delPaese. Non solo, infatti, il welfare fa crescere l’impresa in termini di produttività e occupazione, ma le Pmi con un welfare più maturo hanno avuto maggiore capacità di reagire all’emergenza e sono state punto di riferimento per la comunità. È quanto emerge dal Rapporto 2020 – Welfare Index Pmi promosso da Generali Italia che quest’anno comprende analisi su Covid e impatti del welfare sui risultati di bilancio.
Welfare Index Pmi ha monitorato le iniziative di welfare delle imprese di tutti i settori produttivi e di tutte le classi dimensionali (da 6 fino a 1000 dipendenti) in dodici aree: previdenza integrativa, sanità, integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita-lavoro, sostegno economico, formazione, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità.
Le imprese più attive nel welfare hanno un tasso di produttività che aumenta del 6% nel biennio, triplo rispetto alla media delle Pmi, pari a 2,1%. Anche l’occupazione cresce nelle imprese più attive quasi del doppio: attestandosi all’11,5% rispetto alla media del 7,5%. Le aziende che fanno welfare, crescono di più, e ciò facendo. Le aree di welfare con una crescita maggiore sono: sicurezza (area con il maggiore tasso di iniziativa, dal 34% nel 2017 all’attuale 60%); assistenza (dal 7% nel 2017 al 23%), sanità complementare (dal 35% nel 2017 al 42,2%). Crescono anche i settori conciliazione e genitorialità (dal 33% nel 2017 al 51%) in particolare con l’accelerazione dello smart working e di nuove modalità di lavoro; formazione (43%) e iniziative a sostegno delle famiglie per l’istruzione dei figli (da 3%a 5,8%).contribuiscono alla crescita positiva dell’ecosistema in cui operano.
‘’Resilienza, sostenibilità, cultura d’impresa e responsabilità sociale sono da tempo i cardini del nostro impegno a supporto delle Pmi italiane – spiega Giancarlo Turati, vice presidente Piccola Industria Confindustria – Un’ulteriore testimonianza del valore della nostra azione sul territorio che ha dato vita a progetti concreti come il Programma Gestione Emergenze (Pge), esempio virtuoso di partnership pubblico-privato tra Confindustria e il dipartimento della Protezione Civile, che rappresenterà l’Italia alla 14esima edizione degli European Enterprise Promotion Awards organizzati dalla Commissione Ue’’. Per Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ‘’In questo momento di grande incertezza dare sostegno alle famiglie e ai lavoratori, del lavoro e del reddito, è fondamentale ed è un modo di fare impresa in un’ottica di sviluppo sostenibile”.