Il primo caso umano di infezione da West Nile della stagione è stato segnalato dall'Emilia Romagna a luglio nella provincia di Parma
West Nile in Italia, salgono a 283 i casi e si contano altre quattro morti. I dati del bollettino dell’Istituto superiore di sanità, aggiornato al 27 settembre, riporta in tutto 17 decessi: 5 in Piemonte, 8 in Lombardia (+2), 4 in Emilia Romagna (+2). Questi i dati del bollettino dell’Istituto superiore di sanità, aggiornati al 27 settembre.
Il primo caso della stagione
Il primo caso umano di infezione da West Nile della stagione è stato segnalato dall’Emilia Romagna a luglio nella provincia di Parma. Nello stesso periodo sono stati segnalati 5 casi di Usutu virus (2 Piemonte, 3 Lombardia), 4 identificati in donatori di sangue e 1 caso che si è manifestato in forma neuro-invasiva. Salgono a 52 le province con dimostrata circolazione del virus West Nile, in 10 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna.
COME SI TRASMETTE
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, soprattutto quelle del tipo Culex, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette.
I SINTOMI
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la febbre è mediamente alta, c’è un arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, i sintomi possono essere più gravi.