Già in miglioramento da qualche settimana, finalmente dimessa la paziente vittima del West Nile a Messina, ricoverata al “Papardo” da agosto. La notizia – attesa ormai da tempo – arriva oggi 5 settembre dopo la piena guarigione dal virus che, alla donna – una 74enne del Messinese – è costato 15 giorni di ricovero nella struttura ospedaliera di Messina.
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Decisiva la tempestività dei medici nel comprendere la presenza del West Nile
In questo caso, sono state cruciali tempestività e bravura dei medici coinvolti che, una volta capito il caso, hanno rapidamente avviato tutte le terapie necessarie per evitare di peggiorare le condizioni della donna, una 74enne di Messina. Il soccorso, avvenuto lo scorso 21 agosto, si conclude dunque positivamente e con una dimissione arrivata a circa tre settimane scarse dall’arrivo al “Papardo” di Messina.
West Nile, il caso sospetto a Palermo. Era un falso allarme
C’era già un caso sospetto di West Nile in una paziente di 77 anni ricoverata al Policlinico di Palermo per diverse patologie. Insieme agli esami è stato eseguito anche un test per verificare se avesse anche un’infezione causata da un virus, attraverso la puntura di zanzare infette. Tuttavia, il tutto si è , fortunatamente, rivelato un falso allarme in Sicilia per il virus della West Nile. Il Policlinico di Palermo ha infatti comunicato che le indagini virologiche su una sospetta infezione di una paziente, non confermano il caso.
Le indagini
Le indagini sono state eseguite nel laboratorio di riferimento regionale per la sorveglianza delle Arbovirosi, che ha sede presso l’Unità operativa complessa di Microbiologia e Virologia dell’Azienza ospedaliera universitaria, condotte in linea con quanto definito dal Piano nazionale di prevenzione sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-25.
Il falso allarme
L’allarme era scattato dopo il ricovero di un una paziente di 77 anni Al Policlinico di Palermo per diverse patologie. Insieme agli esami è stato eseguito anche un test per verificare se avesse anche un’infezione causata da un virus, attraverso la puntura di zanzare infette.
Risultato che avrebbe dato un flebile responso positivo alla fine non è stato confermato, come hanno sapere dall’ospedale palermitano. La paziente è stata ricoverata in terapia intensiva ed è tenuta sotto osservazione. Il periodo di incubazione della malattia va dai 2 ai 14 giorni ma nelle persone con sistema immunitario compromesso può arrivare a 21 giorni.

